"Omoteleuto" e "omeoarto" cosa significano? L’omoteleuto è una figura retorica come l'omeoarto . Il significa...
"Omoteleuto" e "omeoarto" cosa significano? |
L’omoteleuto è una figura retorica come l'omeoarto. Il significato del lemma non è difficile da comprendere: fa riferimento a quelle parole che, poste simmetricamente tra loro, all'interno di un verso o di una frase, terminano con la stessa desinenza; potremmo paragonare l'omoteleuto, insomma, a una "rima interna".
Dal greco homoiotéleutos, comparativo di hòmoios “omeo-" + teleté “fine” da tele “lontano”, di origine indeuropea, la figura retorica può essere facilmente riscontrata in un verso della poesia L'infinito di Giacomo Leopardi:
"Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, [...]"
Se notate le due forme di gerundio presente, vi accorgerete senz'altro che le desinenze si ripetono: questo è proprio un omoteleuto. Esistono anche le forme “omoioteleuto” od “omoteleuto” ed entrambe fanno riferimento soltanto alla metrica.
L'"omeoarto", invece, è una figura retorica opposta all'omoteleuto; indica, infatti, tutte quelle parole che iniziano in modo identico. Prendete, per esempio, questo verso latino tratto dall'Aulularia di Plauto:
"Euclio: Heu me misere miserum, perii! Male perditus […]".
E notate “per” di PERII e “per” di PERDITUS: ebbene, le sillabe iniziali formano un omeoarto; anche questa parola - della quale esistono pure le forme "omeoarco" e "omeoarcto" - è utilizzata prevalentemente in ambito metrico
Gran parte delle informazioni sono tratte da:
- Nicola Zingarelli, Vocabolario della lingua italiana, 2004, Dodicesima edizione, Zanichelli editore spa, Bologna;
- Dizionario Etimologico, 2004, Edizione Aggiornata, ARTEMISIA progetti editoriali, Genova.