La "prostesi" in linguistica è un fenomeno non molto diffuso che caratterizza ancora oggi l' italiano . Avendo avuto parecch...

Il fenomeno è rappresentato senz'altro dalla "i" prostetica, che sopravvive ancora oggi in espressioni come "per iscritto", "in istoria" (ma è molto raro, se non caduto completamente in disuso), in "in Ispagna" (anche questo davvero discutibile); come vedete, la vocale si inserisce dinanzi a una "s" complicata (che precede una consonante) in parole che sono precedute da un’altra terminante in consonante; in "per iscritto", per esempio, la "i" prostetica si inserisce tra la "r" di "per" e la "s" di "scritto". La tendenza dell'italiano attuale è proprio questa, e cioè quella di inserire il suono solo in questo contesto.
Il fenomeno si è affermato per diverse ragioni, tra le quali spicca sicuramente quella di evitare suoni che nella lingua italiana sono inusuali (come le consonanti a fine parola, per esempio); se non fosse stata inserita nel corso del tempo questa "i", si sarebbe avuta, infatti, una successione delle quattro consonanti r- + s- + c +r.
In passato, si assisteva anche all'inserimento di una "e" prostetica – per esempio, “per escusarmi e vedermi dir vero” in Dante, Paradiso, XIV 136 [Serianni, Grammatica. Italiano, sintassi, dubbi] – per ragioni di natura soprattutto metrica.
La "prostesi" - va ricordato - non è il solo fenomeno di inserimento di un suono o una sillaba: molto più frequenti sono l'"epentesi" - se l'inserimento avviene all'interno della parola - e l'"epitesi", se avviene alla fine.