Quello che dovrebbe essere un futuro "semplice" tanto semplice non è: nel dubbio “lascerò o lascierò?” potrebbe incappare,...
Quello che dovrebbe essere un futuro "semplice" tanto semplice non è: nel dubbio “lascerò o lascierò?” potrebbe incappare, infatti, anche chi ha alle spalle un percorso di studi di medio livello; la risposta, comunque, non lascia spazio ad alternativa alcuna: si scrive "lascerò" senza "se" e senza "ma".
La grammatica dà disposizioni ben precise sui verbi in –sciare: i non è mantenuta, quindi cade, quando l’inizio della desinenza (in "lasciare", la desinenza è –are) presenta e o i; qualora dovesse iniziare con altre vocali, i deve restare; non per niente, scriviamo "lasciare" e non *lascare, proprio perché l'inizio della desinenza dell'infinito del verbo è a e non e o i.
La motivazione è presto detta: se non metteste i al momento giusto, non riuscireste a pronunciare la parola correttamente; in altri termini, in "lascerò" i non serve, perché la pronuncia resta sempre la stessa, indipendentemente dalla sua presenza; in "lasciare", invece, è obbligatoria: in caso contrario direste *lascare e non lasciare; lo stesso vale per i verbi in –giare e –ciare.
C'è una regola, quindi, ma - come la maggior parte delle indicazioni - non è arbitraria.