"Reciprocare" è un verbo di quelli che infastidirà senz'altro tutti coloro che non sopportano i forestierismi , vale a d...
"Reciprocare" è un verbo di quelli che infastidirà senz'altro tutti coloro che non sopportano i forestierismi, vale a dire quelle parole che, presenti in un'altra lingua, sono entrate anche nella nostra, per una serie di motivi (principalmente, perché la "fonte" è molto prestigiosa nel settore a cui la parola fa riferimento).
Esiste, nel caso di "reciprocare", un etimo latino, RECIPROCARE, che però non ha nulla a che vedere con il significato attuale; lo spiega Aldo Gabrielli in Si dice o non si dice? (la versione a cui facciamo riferimento in questa sede è quella rivista da Paolo Pivetti):
"[...] Ma quel reciprocare significava alternare, avvicendare in modo alterno, e come tale entrò nell’italiano arcaico. Noi però oggi usiamo reciprocare in un altro significato: ricambiare, contraccambiare: “reciprocare un favore, un complimento”, molto vicino al significato dell’aggettivo reciproco".
Gabrielli continua spiegando che il verbo deriva dall'inglese to reciprocate e può essere utilizzato proprio al posto di "ricambiare"; in altri termini, la parola funzionerebbe benissimo in espressioni come “reciprocare un aiuto”.
Ci troviamo dinanzi a un calco semantico, poiché portiamo nel nostro lessico una parola dal significato prima non attestato; di termini del genere, però, non c'è assolutamente bisogno: esistono già "ricambiare", "contraccambiare" e non solo, che "bastano e avanzano".