Molti potrebbero rispondere " fà ", ma alla domanda " si scrive fa o fà ?" la risposta corretta è solo e soltanto una...
Molti potrebbero rispondere "fà", ma alla domanda "si scrive fa o fà?" la risposta corretta è solo e soltanto una, e, a differenza di quanto è emerso con il verbo "dare", l'accento non va mai posto sulla vocale; le uniche forme accettate, infatti, sono "fa" o "fa'", quindi con o senza apostrofo.
Richiamando un approfondimento su accenti e apostrofi, va ribadito che sull'accentazione dei monosillabi non tutti i linguisti sono d'accordo, e che le proposte quindi sono state diverse nel corso del tempo. L’accento su "fa" non va messo, perché non ci sono parole che, scritte allo stesso modo, assumono il suo stesso significato; o meglio, ci sono ma non creano confusione (la nota "fa", per la precisione).
Partiamo dall'esempio "di" e "dì": se non accentato, è preposizione semplice; con l’accento, invece, vuol dire "giorno". Anche "fa" può assumere due significati ("un giorno fa" oppure "lui fa"), ma, in questo caso, come quello di "do" verbo "dare" e "do" nota musicale, non solo le due parole sono difficilmente confondibili, ma è anche l'uso a imporre di non accentare "fa" terza persona del verbo "fare".
"Fa" con l’apostrofo, invece, – quindi "fa’" – non è altro che imperativo presente del verbo e sta per "fai" (così come "da’" sta per "dai" e "sta’", per "stai"): è una apocope (o troncamento), fenomeno che consiste nella caduta di un segmento fonico in fine di parola e che, in questo caso, necessita dell'apostrofo; come sempre, esistono eccezioni come "piè" in "piè di pagina", che non viene apostrofato ma accentato; si tratta, comunque, di quisquilie.
"Fa" o "fa'", insomma, ma mai *fà.