Sul plurale della parola "tempio" si potrebbe aprire un interessante dibattito, partendo dalle forme che quasi tutti i vocabola...
Sul plurale della parola "tempio" si potrebbe aprire un interessante dibattito, partendo dalle forme che quasi tutti i vocabolari considerano alternative. Fino a qualche tempo fa, sarebbe stato impensabile, o comunque poco auspicabile, scrivere "tempi" piuttosto che "templi"; la situazione, adesso, è radicalmente cambiata, visto che le due forme sono perfettamente uguali (semanticamente, si intende). C'è un però, che dovrebbe spingervi a riflettere.
La parola "templi" è quella più consigliata - essendo la più diffusa -, ed è anche la più latineggiante (si tratta del plurale di "templo", che deriva dal latino TEMPLUM); ma non è finita qui: "templi" è anche la forma meno ambigua, non potendo essere in alcun modo confusa con "tempi", a sua volta plurale della parola "tempo" (che ha tutt'altro significato).
Scrive Luca Serianni in Italiano. Grammatica, sintassi e dubbi, edito da Garzanti:
"Tra i nomi citati, tempio-tempi ha anche una seconda forma di plurale che è attualmente quella più comune: templi. Si tratta di un latinismo della lingua letteraria [...], che si è però ben conservato fino ad oggi proprio grazie al suo valore distitivo come plurale di tempio rispetto al plurale di tempo - tempi".
Il consiglio, dunque, è quello di scrivere "templi" e non "tempi", a meno che non vogliate ricorrere alle due "i", come in "tempii" o all'accento circonflesso ("templî"), ormai scomparso.