Errata-còrrige , ‘correggi le cose errate’ o ‘correggi gli errori’, è un’ espressione latina che viene utilizzata in un libro quando ci son...
Errata-còrrige, ‘correggi le cose errate’ o ‘correggi gli errori’, è un’espressione latina che viene utilizzata in un libro quando ci sono alcuni errori di stampa. La si può trovare, il più delle volte, in fondo al volume, subito dopo l’indice; oppure in testa, in casi isolati, o in un foglietto, aggiunto dopo la pubblicazione dello scritto. Le modalità di presentazione, insomma, sono diverse. Anche quelle di pronuncia, a dire il vero.
L’errore di pronuncia, infatti, è quello che si commette con più frequenza: si dice 'errata-còrrige e non corríge: bisogna fare attenzione a dove si posiziona l’accento, come nel caso di evàporo e evapóro, àbrogo e abrògo, e tanti altri ancora.
Si discute, ancora oggi, sul genere dell'espressione: un errata-còrrige o una errata-còrrige? Essendo la parola neutra, plurale di erratum (errore), è preferibile utilizzare il maschile: sapete tutti, infatti, che il passaggio dal neutro latino al maschile italiano è obbligato. C'è qualcuno che preferisce utilizzare il femminile per via della desinenza –a di errata, ma si tratta di casi sparuti, dai quali prenderei le distanze.
Per fortuna, col plurale non ci sono dubbi: la celebre espressione resta, e resterà, gli errata-còrrige.
Non è raro trovare l'espressione monca del trattino tra le due parole: niente di più sbagliato. Il segno, infatti, serve per tenerle unite e per indicare che concorrono a formare un unico significato. Occhio, perciò, sia al genere sia al trattino!
L’errore di pronuncia, infatti, è quello che si commette con più frequenza: si dice 'errata-còrrige e non corríge: bisogna fare attenzione a dove si posiziona l’accento, come nel caso di evàporo e evapóro, àbrogo e abrògo, e tanti altri ancora.
Si discute, ancora oggi, sul genere dell'espressione: un errata-còrrige o una errata-còrrige? Essendo la parola neutra, plurale di erratum (errore), è preferibile utilizzare il maschile: sapete tutti, infatti, che il passaggio dal neutro latino al maschile italiano è obbligato. C'è qualcuno che preferisce utilizzare il femminile per via della desinenza –a di errata, ma si tratta di casi sparuti, dai quali prenderei le distanze.
Per fortuna, col plurale non ci sono dubbi: la celebre espressione resta, e resterà, gli errata-còrrige.
Non è raro trovare l'espressione monca del trattino tra le due parole: niente di più sbagliato. Il segno, infatti, serve per tenerle unite e per indicare che concorrono a formare un unico significato. Occhio, perciò, sia al genere sia al trattino!