Mistica e fascinosa, la storia del Demiurgo gnostico . Ha tratti riconducibili al dio-fabbro platonico , ma le origini sono completamente ...
Mistica e fascinosa, la storia del Demiurgo gnostico. Ha tratti riconducibili al dio-fabbro platonico, ma le origini sono completamente diverse: il primo è partorito dall’eone Sophia; il secondo, invece, ha origini sconosciute. Lo gnosticismo sviluppa una interessante riflessione attorno al 'mezzo creatore', diversa, e non di poco, da quella di Platone. Molte sette gnostiche credevano che il mondo fosse stato creato da eoni, esseri perfetti e atemporali, terminazioni dell’Uno, il 'Dio primo'. Essi emanavano tutti indistintamente secondo la sua volontà , formando nel complesso il Pleroma (‘la regione della luce’). Questo, fino a quando un eone di nome Sophia prese l’iniziativa di emanare senza alcun consenso: una azione irrazionale che portò alla nascita di una creatura che mai sarebbe dovuta esistere, un mezzo creatore insomma: il Demiurgo.
Vicinissimo all'oscurità e lontanissimo dalla luce, diede inizio al suo progetto di creazione, generando, però, soltanto 'natura morta'; Sophia decise di animare gli esseri non viventi, immettendo in loro una scintilla divina e sottraendoli, così, dalle grinfie del Demiurgo, forza caoticamente creatrice. La discesa di Dio sulla terra fu necessaria proprio per permettere all'uomo di interagire con questa nuova 'parte divina': facendosi uomo, spiegò loro come intraprendere la ‘strada del ritorno’ verso il Pleroma.
Oggigiorno, gli gnostici ofiti venerano il serpente, che per loro è simbolo di conoscenza. In Genesi 3,1 viene raccontato che l'animale – probabilmente Sophia in false spoglie – portò l’uomo a cibarsi dei frutti dell’‘albero della conoscenza’ (proibiti dal Demiurgo), proprio per ricongiungersi a Dio.
La foto è tratta da Pixabay.com
Vicinissimo all'oscurità e lontanissimo dalla luce, diede inizio al suo progetto di creazione, generando, però, soltanto 'natura morta'; Sophia decise di animare gli esseri non viventi, immettendo in loro una scintilla divina e sottraendoli, così, dalle grinfie del Demiurgo, forza caoticamente creatrice. La discesa di Dio sulla terra fu necessaria proprio per permettere all'uomo di interagire con questa nuova 'parte divina': facendosi uomo, spiegò loro come intraprendere la ‘strada del ritorno’ verso il Pleroma.
Oggigiorno, gli gnostici ofiti venerano il serpente, che per loro è simbolo di conoscenza. In Genesi 3,1 viene raccontato che l'animale – probabilmente Sophia in false spoglie – portò l’uomo a cibarsi dei frutti dell’‘albero della conoscenza’ (proibiti dal Demiurgo), proprio per ricongiungersi a Dio.
La foto è tratta da Pixabay.com