Roberto Benigni reciterà il XXVI canto dell’ Inferno della Commedia dantesca , come è già successo in passato, per esempio a Sanrem...
Roberto Benigni reciterà il XXVI canto dell’Inferno della Commedia dantesca, come è già successo in passato, per esempio a Sanremo, durante il convegno che si terrà a Bruxelles, nell’emiciclo del Parlamento europeo, il 9 novembre alle ore 18. L'evento è promosso dall’Università per Stranieri di Perugia ed è organizzato dalla Rappresentanza Permanete d’Italia, dal Pdl e dal Pd. Non è la prima volta che si celebra la cultura italiana nel mondo: basti pensare al successo riscosso dal ‘Columbus day’ in America.
La lingua italiana come fattore d’identità e unità nazionale - questo, il nome dell'evento - vuole celebrare, insieme a tutte le nazioni europee, il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, e chi meglio di Dante Alighieri, e di Benigni, avrebbe potuto farlo?
Questo incontro commemorativo sarà impreziosito anche dalla presenza di tutti i suoi organizzatori: Giuliano Amato, il Presidente del Comitato dei Garanti per la Celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d'Italia, Stefania Giannina, rettore dell’Università per stranieri di Perugia, Francesco Bruni, storico della lingua, il medievalista Franco Cardini, l’inviato del Corriere della Sera Aldo Cazzullo, e Vasco Graa Moura, ex deputato portoghese, ora scrittore e anche traduttore.
Gli interventi saranno preceduti dai saluti del presidente della delegazione del Pdl al Parlamento Europeo, Mario Mauro; dal suo omologo per la delegazione del Pd, David Sassolo; dal sottosegretario, Gianni Letta; dal ministro Anna Maria Bernini e, infine, dal Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani.
Il canto che Benigni reciterà ha il suo perché, non è stato scelto a caso: le anime dannate appartengono, infatti, ai cosiddetti ‘orditori di frode’, vale a dire a tutti quei politici e cavalieri che mai agirono guidati dall’onore, ma solo dall’ingegno, che porta, secondo Alighieri, alla perdizione, se non sostenuto dalla fede cristiana. Critiche implicite al nostro tempo debbono sempre esserci, sperando che sortiscano, prima o poi, qualche effetto positivo.
Vi ricordo che Dante, padre della nostra Italia, sarà ricordato anche nel 2021, con un evento a lui dedicato, assolutamente da non perdere.
La foto è tratta da Pixabay.com