È risaputo e accertato, ormai, che il titolo Divina Commedia non fu scelto da Dante Alighieri . Il primo nome del poema didascalico-all...
È risaputo e accertato, ormai, che il titolo Divina Commedia non fu scelto da Dante Alighieri. Il primo nome del poema didascalico-allegorico del Sommo Poeta fu Commedia; è stato Boccaccio, grande lettore di Dante, ad aggiungere l’aggettivo divina: il titolo che oggi tutti noi conosciamo fu reso noto solo dopo la pubblicazione di una nuova edizione dell’opera del 1555, curata da Ludovico Dolce, quando il Trecentista era ormai scomparso. Detto questo, c'è da porsi una serie di domande: è stato solo Boccaccio a decidere delle sorti del poema? Quanti e quali dibattiti sono ancora in corso?
In linea di massima, le ipotesi sono due: la prima è formulata dai sostenitori dell’autenticità del titolo; per giustificare le loro posizioni, questi studiosi tirano in ballo l’Epistola XIII, inviata da Alighieri a Cangrande della Scala, in cui il ‘pellegrino dei tre mondi’ scrive ‘mia comedia’; la seconda ipotesi è di coloro che non credono che Commedia sia il titolo ultimo del poema: essi affermano che la frase sia da collegare al genere del componimento, in opposizione a quello tragico. Commedia sarebbe da attribuire, quindi, alla scelta dei primi editori dell’opera: attività comune durante il Medioevo.
Si pensa, tra l'altro, che la Corona Fiorentina possa aver chiamato il suo capolavoro 'sacrato poema' 'poema sacro' 'la visione' o più semplicemente Inferno, Purgatorio e Paradiso. Da che parte sta la verità?
A proposito di Dante Alighieri, perché non date un'occhiata a un vecchio articolo sul ma però?
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