Si scrive "esterefatto" o "esterrefatto"? Potrebbe sembrare una domanda scontata, ma non lo è affatto: la prima forma è...

La risposta esatta, comunque, è una soltanto, in quanto è solo una la forma che rispecchia in pieno l'origine dell'aggettivo qualificativo. Vediamo cosa scrive, a tal proposito, Aldo Gabrielli in Si dice o non si dice?, nell'edizione rivista da Paolo Pivetti:
"È sbagliato scrivere questo aggettivo con una sola r (esterefatto). È un errore che non terrebbe conto dell’origine stessa della parola. Esterrefatto deriva dal verbo latino EXTERRERE, letteralmente 'atterrire', più il participio passato FACTUS,
fatto. Diciamo che recentemente questo aggettivo ha perso in gran parte
il significato di 'terrore' per avvicinarsi a quello di 'sorpresa',
molto simile a stupefatto. In ogni caso, la sua doppia erre d’origine la esige senza discussione".
Il significato di "esterrefatto", insomma, è cambiato, e fa riferimento non più alla sfera del terrore, ma a quella dello stupore; la grafia, però, no: si scrive "esterrefatto" e non "esterefatto".
Qui di seguito, il paradigma dell’aggettivo:
Maschile singolare: esterrefatto
Femminile singolare: esterrefatta
Maschile plurale: esterrefatti
Femminile plurale: esterrefatte
Esterrefatti da questo cambiamento?