Cartesio individua in ogni uomo una caratteristica di fondamentale importanza che lo eleva al di sopra di tutto il creato, vale a dire la s...
Cartesio individua in ogni uomo una caratteristica di fondamentale importanza che lo eleva al di sopra di tutto il creato, vale a dire la sua capacità di ragionamento, che gli permette addirittura di elaborare la prova stessa dell'esistenza. L'uomo, secondo il filosofo, è dotato di un corpo simile a una macchina perfetta, incomparabilmente meglio ordinata, che ha in sé movimenti più meravigliosi di qualsiasi altra tra quelle che gli uomini possono inventare; e anche di un cogito, quella capacità di autocoscienza che lo porta a compiere azioni secondo la sua volontà, che gli dà la possibilità di provare emozioni autentiche, e di scegliere come impostare la sua vita, senza considerare, però, il sempre presente imprevisto, quasi mai preso in considerazione.
L’uomo è una macchina, ma anche gli animali lo sono, dice Cartesio. La differenza sta nel fatto che i primi sono ‘esseri pensanti’ e pienamente viventi; gli altri, invece, no, perché mossi esclusivamente dall’istinto bestiale. È vero, anche gli animali – almeno la stragrande maggioranza - provano dolore oppure piacere; però, a differenza di noi uomini, avvertono queste cose istintivamente, senza accorgersi di quello che gli accade, reagiscono continuamente mossi dall’impulso.
Descartes, inoltre, dimostra la superiorità umana prendendo come elemento di dimostrazione il linguaggio: solo gli uomini, potendo ragionare, comunicano in modo cosciente, a differenza degli animali che producono suoni perché spinti dalla loro natura. Interessante è notare anche che ci sono ‘macchine non-perfette’, come i pappagalli per esempio, che riescono a riprodurre il linguaggio umano; ma, badate bene, essi riproducono suoni, non pensano. Per contro, ci sono i sordo-muti che non possono parlare: dovrebbero essere paragonati, quindi, agli animali? Assolutamente no: per il filosofo sono superiori a tutti gli effetti perché sostituiscono l’atto del parlare con i gesti, con la cosiddetta lingua dei segni.
Questa è la grande distinzione che Cartesio fa delle due ‘macchine naturali’. La sua tesi, però, è stata confutata e duramente criticata da altri filosofi e personaggi di spicco, che hanno letto nelle sue parole una giustificazione alla violenza sugli animali. Tutto può essere sempre travisato, lo sappiamo: mai, per la cronaca, il matematico francese ha detto esplicitamente di condividere l'abuso sugli altri esseri viventi.
Pascal Ciuffreda