I lapsus, 'punti di sfogo' dell'inconscio Vi è mai capitato di non riuscire a ricordare qualcosa, per esempio una parola ,...
I lapsus, 'punti di sfogo' dell'inconscio |
Vi è mai capitato di non riuscire a ricordare qualcosa, per esempio una parola, pur avendo l’impressione che, da un momento all’altro, sarebbe rifiorita per forza nella vostra memoria? In questa situazione, si usa dire, magari un po' infastiditi: ‘ce l’ho sulla punta della lingua’. Ancora, ci sono stati episodi nella vostra vita in cui vi è sfuggita una parola che non avevate minimamente intenzione di pronunciare? Non preoccupatevi, non è nulla di grave, siete stati solo vittime di quelli che Sigmud Freud ha chiamato lapsus.
Il lapsus, che in latino significa ‘scivolone’, è quel meccanismo che si aziona quando un pensiero corrisponde a un’azione non premeditata, non voluta, non volontaria. Per esempio: abbiamo intenzione di fare un complimento a un amico, ma, anziché uscire parole carine dalla nostra bocca, ne vengono fuori altre di genere completamente diverso, magari addirittura offensive! Questo è un tipico esempio di lapsus.
Tutti coloro che non credono nella validità della psicoanalisi e di tutte quelle teorie della Psicologia sono convinti che i lapsus si manifestino per caso, senza un preciso motivo, e che siano ‘puntali’, nel senso che vengono dimenticate o mal utilizzate, solo determinate parole. Per contro, come è logico che sia, gli studiosi dell’inconscio - compreso Freud – affermano che la casualità di questi fenomeni è solamente apparente, tant'è che li fanno rientrare nella categoria degli ‘atti mancati’ (errori d’azione).
Per Freud i lapsus non sono altro che espressioni dirette dell’inconscio, libere dalla censura della ragione. Riprendendo l’esempio precedente dei ‘complimenti-insulti fatti a un amico’, possiamo dire che in realtà con il lapsus è stata detta nient'altro che la verità. Questo errore falso e involontario, perciò, è espressione della più n*da schiettezza, che rompe la maschera dell’ipocrisia anche in quei momenti in cui potrebbe servire.
Si conosco quattro tipologie essenziali di questo meccanismo involontario:
- Lapsus linguae: causa errori nel linguaggio parlato (una parola che sostituisce involontariamente un’altra);
- Lapsus calami: sbagli che si manifestano durante la scrittura (si scrive una parola anziché un’altra, ma non solo);
- Lapsus memoria: dà origine al famoso ‘vuoto di memoria’ (dimenticanza di una parola o di un dato fatto);
- Lapsus manus: comporta un gesto involontario delle mani, che può accadere anche mentre si scrive qualcosa.
L’inconscio è una zona nascosta del nostro essere, esistente o inesistente, non lo sappiamo ancora con certezza, ma è sicuramente affascinante, non credete?
Pascal Ciuffreda