Celeberrimo epitaffio inciso sulla tomba di Immanuel Kant, Il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me è tratto dalla ...
Celeberrimo epitaffio inciso sulla tomba di Immanuel Kant, Il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me è tratto dalla Critica della ragion pratica, una delle sue opere più importanti. Così ha voluto spiegare di essere stato fedele alla morale, obbedendo ai suoi imperativi categorici e vivendo un’esistenza all’insegna del bene per il prossimo, accompagnato sempre, però, dalla consapevolezza della inconciliabilità con Dio, definito da lui noumeno, ‘cosa in sé’.
Il filosofo ha quindi vissuto la sua vita obbedendo alla morale, ‘sotto un cielo stellato’ intoccabile, formato da tutti quei noumeni mai conosciuti ed eternamente inconoscibili, ma postulabili. Questo vuol dire, secondo Kant, che l’esistenza di Dio, per esempio, o dell’anima, pur non potendo essere dimostrata con fatti e prove concrete, può essere postulata; cioè, data per vera, in quanto frutto di un ragionamento logico.
Come spesso accade, brevi frasi contengo un significato immenso, difficilmente esplicabile nella sua interezza, e questa è una di quelle.
Pascal Ciuffreda