Arthur Schopenhauer restò sempre fedele alla sua visione decisamente pessimistica del mondo, secondo la quale gli uomini sono lupi fame...
Arthur Schopenhauer restò sempre fedele alla sua visione decisamente pessimistica del mondo, secondo la quale gli uomini sono lupi famelici pronti a divorare i loro simili, e le cose che lo circondano non sono altro che illusioni generate dal Velo di Maya; individua, però, una piccola particella ‘divina’, nascosta nella parte più recondita e difficilmente penetrabile dell'uomo, raggiungibile soltanto attraverso uno sguardo profondo all'interno del corpo, che assume, rispetto a quanto abbiamo detto sinora sul filosofo, una duplice funzione.
La prima è quella di far conoscere attraverso i sensi il mondo illusorio in cui l'essere umano vive, quella più facile da individuare, che ci permette di entrare in contatto fisicamente con l'esterno; la seconda, invece, è quella che gli consente di interagire con una forza incausata, irrazionale, e distruttiva, annidata dentro di lui, che lo manipola come fosse un fantoccio senza cervello: la volontà di vivere, che, se sconfitta, permette l'approdo al Nirvana.