L'impressione che il Ministro dell'Istruzione Francesco Profumo diede agli inizi non fu proprio positiva, convinto come era, e co...
L'impressione che il Ministro dell'Istruzione Francesco Profumo diede agli inizi non fu proprio positiva, convinto come era, e com'è, di portare avanti al riforma del Ministro dei Neutrini. Una serie di interventi e di incontri a cui lui stesso ha preso parte, però, ci ha fatto cambiare pian piano idea: puntando sul merito; evitando lo spreco delle risorse e impiegandole, quindi, correttamente; dando spazio ai docenti giovani senza trascurare le lunghe file dei precari, è sembrato davvero intenzionato a riportare il sistema-scuola a un livello se non ottimo, visto il periodo di crisi che l'Italia tutta sta attraversando, perlomeno discreto.
L'intervista rilasciata ieri al Mattino, per esempio, fa davvero ben sperare, soprattutto gli studenti e i docenti del Meridione. Ai giornalisti, infatti, dopo aver ribadito che il suo programma è incentrato su sicurezza, strutture ed edilizia scolastica, ha confermato che la visione della scuola basata sull'impiego di nuove tecnologie (tra le proposte, la sostituzione dei libri con i tablet) avrà come base di partenza il miliardo di fondi europei
destinati al Sud, 350 i milioni per la Campania. Cerchiamo, però,
risorse aggiuntive e complementari, convinti che il Mezzogiorno possa
diventare vero elemento di traino per l’Italia.
L’età media dei nostri insegnanti
cresce - ha dichiarato -, mentre gli studenti avrebbero bisogno di docenti sì esperti ma
anche più vicini al loro modo di essere, un mix tra esperienza e
creatività . Per questo credo sia ragionevole proseguire con lo
svuotamento delle graduatorie ma al contempo pensare ai giovani. Vorrei che la scuola diventasse ciò che in alcuni Paesi si definisce civic center,
il centro civico della città . Perchè non far sì che gli istituti
scolastici si trasformino in centri di aggregazione del quartiere?
Biblioteche aperte tutto il giorno, palestre utilizzate anche dai
cittadini, luoghi per feste dei bambini. In questo modo anche gli
aspetti economici potrebbero essere affrontati diversamente, perché il
Comune, i privati potrebbero investire nella scuola stessa.
Che questo 2012 sia davvero l'anno del cambiamento?