L'imprecazione è diventata una risposta naturale dell'uomo a ogni cosa che lo colpisce con violenza o in modo inaspettato, sia che l...
L'imprecazione è diventata una risposta naturale dell'uomo a ogni cosa che lo colpisce con violenza o in modo inaspettato, sia che lo ferisca fisicamente sia che danneggi la sua persona: l'umore cambia all'improvviso; si è incapaci di trattenere i propri pensieri, precedentemente tenuti a bada, ed ecco che potrebbe scappare la bestemmia, l'oscenità verbale, che inorridisce gli ascoltatori, spesso provocando in loro forti reazioni.
Queste parole prendono generalmente forma dalla religione e dalla sessualità, bersagli prediletti dell'imprecatore, punti fermi su cui ogni uomo si aggrappa, visto che ognuno tiene alla propria identità sessuale o al proprio credo: mai definire omosessuale un etero, mai sminuire la figura di Dio. Oggigiorno, però, un'imprecazione che coinvolga Gesù, la Madonna e tutti i santi non fa più tanto scalpore; anzi, in alcuni casi sono diventati degli intercalari comunissimi, usati anche nella più calma delle conversazioni.
C'è una zona del nostro cervello, precisamente nell'emisfero destro, che contiene le frasi del turpiloquio. Questo è stato affermato da alcuni scienziati, i quali hanno dimostrato che un uomo che avrà la zona dell'emisfero cerebrale sinistro lesionata, sarà affetto da afasia, una malattia che rende quasi incapaci di parlare, che fa dimenticare il significato delle parole o lo sposta da termine in termine. L'afasico, perciò, utilizzerà tutte queste 'belle frasi' contenute nella parte sana del cervello.
La malattia di Gilles de la Tourette, invece, distrugge la barriera che separa bestemmie e parolacce dalle parole 'caste'; così l'uomo che ne è affetto non riuscirà in nessun modo a frenare la propria lingua, a inibire la macchina produttrice di oscenità linguistiche, come se lui stesso avesse voglia di pronunciarle, provando una sensazione di profondo appagamento nel dirle. Pare che Mozart, uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi, avesse questo problema: ogni volta che si trovava in una situazione di grande stress psichico o fisico, imprecava senza freni.
Le vittime di queste strane malattie - che prima di creare disagio negli altri, creano problemi da non sottovalutare in chi le subisce - sono, dunque, spinte a dire ciò che non direbbero mai (o quasi) in altre condizioni. Proprio così: è un meccanismo che si attiva automaticamente, che riusciamo a controllare solo grazie ad alcuni neuroni-frenanti, che bloccano il processo di formazione di un pensiero vergognoso in parole udibili. Questo succede grazie alla parte razionale e razionalizzante dell'uomo. Però, quando lui è colto da un avvenimento non previsto, la sua parte blasfema repressa viene a galla con prepotenza.
Immedesimatevi in questo avvenimento: una persona sta conficcando i chiodi con un martello su un muro; ma ad un certo punto, sbaglia mira e colpisce senza volerlo e improvvisamente il suo dito: quale sarà la sua reazione? Sicuramente urlerà contro il cielo, non recitando, ovviamente, parole del più elevato linguaggio poetico; ma sparando a raffica imprecazioni in primis, oppure parolacce; come a un cane che gli viene schiacciata la coda, istintivamente ringhierà contro colui o quella cosa che gli ha arrecato fastidio e dolore, così quell'uomo dal dito martoriato, bestemmierà senza ritegno.
Molti scienziati, detto questo, sono concordi sull'affermare che a causa dell'evoluzione umana, ogni persona invece di avere una reazione relegata alla sfera animale (mordere, ringhiare, fuggire...), ne avrà un'altra naturale, appartenente alla sfera del turpiloquio.
Voi cosa ne pensate?