Chiariamo subito che si può scrivere sia " anche io " sia " anch'io ". Il punto, però, è un altro e riguarda l...
Chiariamo subito che si può scrivere sia "anche io" sia "anch'io". Il punto, però, è un altro e riguarda l'elisione (e non il troncamento, fate attenzione): quando si può, conviene mettere sempre l'apostrofo oppure è preferibile "rispettare" la parola? La scelta dipende essenzialmente da voi, visto che siete sicuramente liberi di scrivere, per esempio, "una impresa" o "un'impresa", "una aiuola" o "un'aiuola" e così via. Ci sono, però, da fare delle precisazioni.
In primo luogo, dovete tenere presente qual è il target del vostro testo: se scrivete per il web, che ha come utente un lettore tendenzialmente frettoloso, è preferibile senz'altro elidere (se elidete rendete il testo più scorrevole e sicuramente più "adatto" all'internauta); in un contesto più controllato, invece, abusare dell'elisione potrebbe essere penalizzante: nello scritto, infatti, si tende a rispettare l'"autonomia" della parola; per intenderci, i suoi confini.
Potremmo stare qui a discutere sulla questione per molto tempo: qualcuno potrebbe farne un discorso di stile (io stesso odio mettere l'apostrofo e cerco di lasciare "intatte" le parole); qualcun altro di leggibilità; qualche altro ancora potrebbe utilizzare le giustificazioni più disparate. Fatto sta che la certezza è una: laddove non siate costretti dal contesto o da altri fattori, potete scrivere come meglio credete.
Ricordate soltanto che il testo è una melodia e che, se certi suoni stridono (per esempio, "una ora", così come ama scrivere Barbara D'Urso su Twitter), vanno assolutamente evitati: si scrive per se stessi, certo, ma si scrive anche per gli altri, e gli altri devono amare la vostra scrittura e non perdere tempo a decifrarla.