L'evoluzione delle vocali dal latino all'italiano L' italiano è una lingua romanza : deriva, cioè, dal latino popolare , ...
L'evoluzione delle vocali dal latino all'italiano |
L'italiano è una lingua romanza: deriva, cioè, dal latino popolare, così come le sue lingue sorelle (sardo, spagnolo, romeno, catalano, occitano, portoghese e francese). Essendo una lingua 'figlia' di quella che duemila anni fa circa era una lingua parlata, ed essendo, noi, figli di quelle genti, i due sistemi linguistici non possono che avere diversi elementi in comune, seppur con le ovvie differenze. Pensiamo, per esempio, alle vocali.
Noi non sappiamo come parlavano le genti latine, partiamo da questo presupposto; conosciamo soltanto come scrivevano, grazie ai documenti pervenutici (quelli su Cicerone, primo tra tutti, ma non solo). Opportuni studi, però, ci hanno permesso di scoprire che le vocali latine erano fonemi particolari; esistevano, infatti, due quantità diverse per uno stesso fonema.
Il sistema, in altri termini, era questo:
Le vocali latine si distinguono in base alla quantità: MĀLUS e MĂLUS, per esempio, non hanno lo stesso significato |
Detto questo, come dicevamo, una parte del sistema si è conservata finora. Anche noi, infatti, abbiamo cinque grafemi (a, e, i, o, u), pur non distinguendo tra vocale breve (Ă, Ĕ, Ĭ, Ŏ, Ŭ) e vocale lunga (Ā, Ē, Ī, Ō, Ū), ma tra vocale accentata (o tonica) e non accentata (o atona).
Essendo sparita questa distinzione quantitativa, è chiaro che il sistema si è evoluto in un determinato modo. In altre parole, le due A che esito hanno avuto? Sono rimaste entrambe A oppure sono cambiate? Gli stessi quesiti valgono, ovviamente, per gli altri otto fonemi.
Essendo sparita questa distinzione quantitativa, è chiaro che il sistema si è evoluto in un determinato modo. In altre parole, le due A che esito hanno avuto? Sono rimaste entrambe A oppure sono cambiate? Gli stessi quesiti valgono, ovviamente, per gli altri otto fonemi.
Il cambiamento delle vocali è stato diverso a seconda dei sistemi linguistici di arrivo. In italiano, per esempio, si è avuta questa trasformazione. Se le vocali latine erano accentate, allora:
Vocalismo tonico italo-romanzo |
(Per maggiori chiarimenti su tutti i simboli utilizzati nel vocalismo italiano, consultate questo approfondimento).
Se le vocali latine non erano accentate, invece:
Vocalismo atono italo-romanzo |
Come potete notare, la distinzione tra la e aperta e la e chiusa (per non parlare della o) si ha solo nell'ambito del vocalismo tonico (o accentato).
Facciamo degli esempi pratici, per rendere meglio il concetto.
1) FĪLUM > ['filo]
1) FĪLUM > ['filo]
2) NĬVEM > ['neve]
3) SŌLEM > ['sole]
4) PŎRTU > ['pɔrto]
I cambiamenti hanno investito, ovviamente, anche le consonanti, ma di queste avremo modo di parlare in seguito.