In linea di massima, l' analisi grammaticale non ha lo stesso livello di difficoltà dell' analisi logica e dell' analisi ...
In linea di massima, l'analisi grammaticale non ha lo stesso livello di difficoltà dell'analisi logica e dell'analisi del periodo, visto che individuare lo statuto delle singole parti del discorso è piuttosto semplice e, ai fini di un esercizio corretto, raramente vanno presi in considerazione i rapporti che intercorrono tra gli elementi della frase. Oltre agli esercizi già svolti sull'analisi grammaticale, vogliamo utilizzare questo spazio per discutere assieme su questioni piuttosto spinose, su frasi piuttosto difficili e dare una risposta ai dubbi che maggiormente vi assillano.
Partiamo da queste proposizioni, ricordando che le parti del discorso sono nove e si dividono in variabili - articolo, nome, aggettivo, pronome, verbo - e invariabili - preposizione, congiunzione, avverbio, interiezione -.
(A) Questo compito è difficile, ma quello lo è di più
(B) Dopo l'esame andrò lì e solo dopo aver fatto una faticaccia sarò da te
(C) Pensare solo a sé non è da coerenti se vai raccontando che ti prodighi per gli altri
(B) Dopo l'esame andrò lì e solo dopo aver fatto una faticaccia sarò da te
(C) Pensare solo a sé non è da coerenti se vai raccontando che ti prodighi per gli altri
Nel periodo (A) va messa in evidenza la differenza tra 'questo' e 'quello': entrambi hanno una funzione dimostrativa; il primo, però, è un aggettivo (del sostantivo maschile singolare 'compito'); il secondo, invece, è un pronome, in quanto sostituisce 'compito'. Se avessimo voluto ripetere il nome, avremmo dovuto scrivere:
(A1) Questo compito è difficile, ma quel compito lo è di più
Considerate, inoltre, che gli elementi del gruppo 'di più' non vanno analizzati singolarmente; si tratta, infatti, di una locuzione avverbiale che ha la stessa funzione di 'più'.
Nel periodo (B) va messa in evidenza, invece, la differenza tra i due 'dopo': il primo è una preposizione impropria, in quanto introduce un complemento di tempo; il secondo, invece, è una congiunzione subordinante, perché introduce una frase intera. Se non avete le idee chiare, questo approfondimento sulla differenza tra preposizione, congiunzione e avverbio fa senz'altro al caso vostro.
Ma veniamo al periodo (C). Qui la differenza va fatta tra il primo 'sé' e il secondo; quello accentato, infatti, ha valore di pronome (non per niente è accentato); quello non accentato, invece, introduce il periodo ipotetico ed è, quindi, una congiunzione subordinante.
Va sottolineato, infine, che il 'che' di questo breve periodo non è un pronome relativo, ma una congiunzione; provate a sostituirlo con 'il quale' e vedrete, infatti, che la frase vi sembrerà agrammaticale (per maggiori chiarimenti, date un'occhiata a questo approfondimento).
Avete dei dubbi su qualche altra proposizione?