I verbi "essere" e "avere" possono anche assumere significato proprio . Per quanto possa sembrare banale, una tale a...
I verbi "essere" e "avere" possono anche assumere significato proprio. Per quanto possa sembrare banale, una tale affermazione scatena non pochi dubbi in coloro che, o per un motivo o per l'altro, si trovano costretti a individuare i casi a cui facciamo riferimento, magari in alcuni esercizi di grammatica italiana.
La questione non è difficile: si tratta semplicemente di verificare se nelle frasi proposte i due verbi assumono valore di ausiliare o meno; nel primo caso, non si parla di "significato proprio", ovviamente. Ma procediamo con degli esempi.
La questione non è difficile: si tratta semplicemente di verificare se nelle frasi proposte i due verbi assumono valore di ausiliare o meno; nel primo caso, non si parla di "significato proprio", ovviamente. Ma procediamo con degli esempi.
(A) Sono andato a scuola fino a giugno
(B) Sono uno studente di economia
(C) Oggi ho mangiato la pasta fredda
(D) Ho due penne stupende da regalarti
Nei casi (A) e (C) i due verbi svolgono la funzione di ausiliare, in quanto necessari per la formazione del passato prossimo di "andare" e "mangiare" (la stessa funzione è svolta nei tempi composti di tutti i modi verbali, dall'indicativo al congiuntivo, senza dimenticare il condizionale); nei casi (B) e (D), invece, hanno significato proprio, in quanto, non essendo ausiliari, non "aiutano" il verbo che segue, e non ne seguono, quindi, la sfera semantica.