Serpeggia nel web uno strano dubbio: "Anzi o ansi? Qual è la forma corretta?". Tale dubbio, quindi, non interessa tanto il signif...
Serpeggia nel web uno strano dubbio: "Anzi o ansi? Qual è la forma corretta?". Tale dubbio, quindi, non interessa tanto il significato della parola, che, avverbio o congiunzione, può assumere funzioni logiche e accezioni differenti a seconda delle circostanze, quanto il modo in cui può deve essere scritta: scrivere "anzi" per molti non è sbagliato, così come per altri non lo è scrivere o dire "ansi"; qualcun altro, invece, considera corrette entrambe le forme. In questo caso, però, la risposta corretta è una soltanto e non ammette eccezione alcuna.
Basta dare un'occhiata ai dizionari per capire qual è: "Anzi [à n-zi] avverbio, congiunzione". Dal Sabatini Coletti, cui facciamo riferimento in questa sede, si apprende che la parola può assumere due valori: quello di avverbio (quindi, in linea di massima, di modificatore del verbo), nella locuzione "poc'anzi" e di congiunzione, nel composto "anzidetto".
In quest'ultimo caso, i valori possono essere due:
"Con valore avversativo (sempre dopo una frase di senso negativo), invece, al contrario: quell'albergo non era brutto, anzi mi piaceva; la seconda frase può essere anche ridotta al solo anzi: non è cattivo, anzi!".
"Con valore correttivo-accrescitivo, piuttosto, addirittura; è collocata tra frasi contigue o tra due elementi della stessa frase, per esprimere un grado più forte del primo concetto enunciato: ti amo, anzi ti adoro; fate presto, anzi prestissimo".
Facile, anzi facilissimo...
Facile, anzi facilissimo...