Nelle università gli studenti fuori corso devono essere drasticamente ridotti: questo è quanto dichiarato da Francesco Profumo , dopo av...
Nelle università gli studenti fuori corso devono essere drasticamente ridotti: questo è quanto dichiarato da Francesco Profumo, dopo aver appreso dei crica 600mila studenti che non sono riusciti, ora per un motivo ora per l'altro, a laurearsi in tempo. Il Ministro dell'Istruzione ha sottolineato che questo è uno dei problemi più importanti da risolvere del sistema universitario italiano, che già presenta - a sua detta e non solo - diverse falle, se messo a confronto con quello di altri paesi europei.
Profumo ha affermato con forza che, per attuare quanto auspicato dal governo, bisogna modificare in primis la forma mentis degli italiani:
Profumo ha affermato con forza che, per attuare quanto auspicato dal governo, bisogna modificare in primis la forma mentis degli italiani:
"All'Italia manca il rispetto delle regole e dei tempi - ha così esordito -. Credo che la scuola sul rispetto delle regole debba dare un segnale forte. Gli studenti fuori corso hanno un costo, anche in termini sociali".
Il segnale forte consiste nell'aumento delle tasse universitarie per tutti gli universitari che terminano tardi i propri studi: una decisione che avrà fatto senz'altro piacere a qualche istituto, visto che, ora come ora, ogni università non può imporre tasse per una somma superiore al 20% rispetto ai finanziamenti ricevuti dal Ministero dell'Istruzione. Con il nuovo decreto nel computo di questo 20% non verrà considerata la quota delle tasse riscosse dagli studenti fuori corso ed extracomunitari; la conseguenza logica di tutto questo sta nella possibilità data agli atenei di aumentare sensibilmente le tasse a coloro che non sono in regola:
"Questo farà in modo che imparino a non perdere tempo - ha continuato il ministro -. Non puniamo nessuno, il 20% va depurato solo perché nel tempo sono cambiate le condizioni".
Profumo ha parlato, poi, del part-time, soluzione che permette ad alcuni studenti di organizzare in un lasso di tempo più lungo gli esami:
"Alla Sapienza di Roma è obbligatorio dopo tre anni di fuori corso - ha spiegato il rettore della Sapienza, Luigi Frati -; è uno dei modi per facilitarli nel raggiungimento della laurea".
"Alla Sapienza di Roma è obbligatorio dopo tre anni di fuori corso - ha spiegato il rettore della Sapienza, Luigi Frati -; è uno dei modi per facilitarli nel raggiungimento della laurea".
Frati, analizzando i motivi che portano gli studenti a non laurearsi nei tempi dovuti, ha sottolineato che questi non sono semplici "bamboccioni", ma giovani in difficoltà , che vanno sempre sostenuti e aiutati con strumenti concreti; basti pensare, per esempio, a Telmasapienza, l'università telematica pubblica della Sapienza, nata per aiutare tutti gli studenti fuori sede.
Per arrivare a una tale conclusione, Profumo non avrà sicuramente pensato agli studenti che per forza di cose - per lavoro o per problemi famigliari, per esempio - non possono in alcun modo terminare i loro studi universitari in tre anni. Il nostro sistema universitario, tra l'altro, consistendo quasi sempre nel classico 3+2, difficilmente permette il rispetto dei tempi; più che pensare a un aumento delle tasse, dunque, sarebbe stato auspicabile un cambiamento, seppur non radicale, del percorso che lo studente è chiamato a compiere.