Ancora fa discutere la notizia del bambino portato via dalla polizia durante le lezioni in una scuola di Cittadella (Padova). Leona...
Ancora fa discutere la notizia del bambino portato via dalla polizia durante le lezioni in una scuola di Cittadella (Padova). Leonardo - questo è il nome dell'alunno di soli dieci anni - è stato strappato con la forza dalla sua mamma, per un provvedimento stabilito dalla Corte d'Appello. La donna avrebbe tentato in qualsiasi modo di avere tutto per sé il figlio, permettendogli di incontrare rarissime volte suo padre e solo perché lo odiava (e odia) profondamente in quanto ex-marito: un astio accresciuto anche a causa della sentenza che attribuiva l'affidamento esclusivo del minore al padre.
L'unica soluzione per fare giustizia è stata quella di prelevare l'alunno dalla sua scuola, lontano dalla mamma e dai parenti di questa. Un'impresa che si è rivelata più difficile che mai: inizialmente Leonardo si rifiutava di andare a casa col padre; poi, uno psicologo, supportato da alcuni poliziotti, ha cercato in ogni modo di convincerlo; alla fine, il papà ha dovuto portare via di peso suo figlio; quest'ultimo, essendo corpulento, è stato trascinato con la forza, però, anche da altri poliziotti, tra urla e pianti.
Tutta questa scena è stata registrata da alcuni parenti della mamma. che sono accorsi sul posto per filmare tutto. La mamma rivuole Leonardo, ma per ora nessuno fa in modo che lo possa di nuovo abbracciare:
"Ieri mi sono presentata alla casa famiglia con il pediatra ma non ci hanno fatto entrare. Credo che non lo si voglia far visitare per evitare che si vedano gli ematomi che ha mio figlio [lividi che sarebbero stati causati dagli strattoni dei poliziotti, ndr]".
Racconto completamente diverso dal seguente, quello del padre:
"Ho salvato mio figlio e ora sta bene, è sereno. Abbiamo pranzato insieme e giocato alla Playstation, ho cenato con lui e l'ho messo a letto. Non lo facevo da anni, è stata una bella emozione".
E oggi sono arrivate le scuse da parte di Carlo De Stefano, il sottosegretario dell'Interno, profondamente amareggiato per l'accaduto:
"L'intervento della polizia non è sembrato adeguato. Per il trascinamento del bambino, come già fatto dalla polizia, il governo si scusa".
Sembra che adesso il bambino stia bene con il proprio papà , ma la vicenda ha fatto rabbrividire tutti e continuerà , comunque, a far discutere i mass media e non solo.
L'unica soluzione per fare giustizia è stata quella di prelevare l'alunno dalla sua scuola, lontano dalla mamma e dai parenti di questa. Un'impresa che si è rivelata più difficile che mai: inizialmente Leonardo si rifiutava di andare a casa col padre; poi, uno psicologo, supportato da alcuni poliziotti, ha cercato in ogni modo di convincerlo; alla fine, il papà ha dovuto portare via di peso suo figlio; quest'ultimo, essendo corpulento, è stato trascinato con la forza, però, anche da altri poliziotti, tra urla e pianti.
Tutta questa scena è stata registrata da alcuni parenti della mamma. che sono accorsi sul posto per filmare tutto. La mamma rivuole Leonardo, ma per ora nessuno fa in modo che lo possa di nuovo abbracciare:
"Ieri mi sono presentata alla casa famiglia con il pediatra ma non ci hanno fatto entrare. Credo che non lo si voglia far visitare per evitare che si vedano gli ematomi che ha mio figlio [lividi che sarebbero stati causati dagli strattoni dei poliziotti, ndr]".
Racconto completamente diverso dal seguente, quello del padre:
"Ho salvato mio figlio e ora sta bene, è sereno. Abbiamo pranzato insieme e giocato alla Playstation, ho cenato con lui e l'ho messo a letto. Non lo facevo da anni, è stata una bella emozione".
E oggi sono arrivate le scuse da parte di Carlo De Stefano, il sottosegretario dell'Interno, profondamente amareggiato per l'accaduto:
"L'intervento della polizia non è sembrato adeguato. Per il trascinamento del bambino, come già fatto dalla polizia, il governo si scusa".
Sembra che adesso il bambino stia bene con il proprio papà , ma la vicenda ha fatto rabbrividire tutti e continuerà , comunque, a far discutere i mass media e non solo.