Perché si dice "biscotto"? La parola deriva da BISCOCTUS del latino medievale ed è un composto di BIS ("due volte") e...
Perché si dice "biscotto"? La parola deriva da BISCOCTUS del latino medievale ed è un composto di BIS ("due volte") e COCTUS, participio passato di COQUERE, oggi "cuocere". Tutti noi sappiamo cosa sia un biscotto: un dolce di piccole dimensioni, dai sapori più svariati, che può essere inzuppato nel latte per una buona colazione. Ma questo termine non ha un unico significato: nel mondo dello sport viene impiegato in ben altra maniera.
Il "biscotto", nell'ippica, svolge una funzione certamente condannabile: alcuni fantini, per falsare la gara, compromettono la prestazione di un cavallo, dandogli da mangiare un dolcetto contenetene una quantità tale di sedativo da intorpidirlo, depotenziandone riflessi; c'è una frase che indica questa manipolazione della gara: "fare il biscotto"; spiegata molto bene dal Dizionario dei modi di dire edito da HOEPLI:
"Imbrogliare, trasgredire un regolamento per il proprio tornaconto.
Deriva dal gergo degli ippodromi, dove ha il senso di truccare una
corsa somministrando a un cavallo sostanze proibite spesso impastate in
un biscotto".
Anche nel calcio viene utilizzata questa espressione: quando ci si riferisce a un complotto fatto da due squadre allo scopo di danneggiare una terza; nel suddetto sport si fa indigestione di dolci: non viene impiegata solo la parola "biscotto", ma anche "torta": si suole dire "dividersi la torta" per indicare la spartizione di un premio in palio.
"Biscotto", comunque, viene usato anche in un'altra locuzione: "mettersi in mare senza biscotti".
"Affrontare un'impresa - riporta sempre il Dizionario dei modi di dire - senza la dovuta preparazione o i mezzi adeguati;
rischiare per faciloneria.
Nel linguaggio della marineria i biscotti erano le gallette, fette
di pane passate al forno più volte e quindi molto secche, che in teoria
dovevano conservarsi integre per lungo tempo".
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