Non finiremo mai di sorprenderci dinazi alla "creatività" dei francesi: hashtag è diventato magicamente mot-dièse e il socia...
Non finiremo mai di sorprenderci dinazi alla "creatività" dei francesi: hashtag è diventato magicamente mot-dièse e il social network più social di tutti - si perdoni la ripetizione, ma per rendere l'idea talvolta c'è solo e soltanto un mezzo - è stato francesizzato. Abbiamo dovuto sorbirci - e ce li sorbiamo tuttora - anni e anni di ordinateur in luogo di "computer", logiciel al posto di "software" e chi più ne ha più ne metta; ci mancava l'avversione ai forestierismi e la Commissione d'oltralpe ce lo ha ricordato: in Francia si parla francese. Punto.
Ma riepiloghiamo brevemente cosa è successo: è recente la notizia secondo la quale la Commissione Generale di Terminologia e Neologia ha deciso di sostituire il termine hashtag con mot-dièse, e lo ha fatto, ovviamente, fornendo alla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Francese anche la definizione e informazioni di carattere grammaticale:
“Mot-dièse: seguito significativo di caratteri senza spazio che comincia con il segno # (diese),
che segnala un tema di interesse ed è inserito in un messaggio dal suo
redattore per facilitarne l’individuazione. Cliccando sul Mot-dièse, il lettore ha accesso all’insieme dei messaggi che lo contengono. L’uso del Mot-dièse è particolarmente diffuso nei social network che funzionano con micro messaggi. Plurale: mots-dièse. Equivalente straniero: hashtag”.
Veniamo al punto. Qui non si vuole giustificare coloro che sostituiscono qualsiasi parola con l'equivalente straniero: è odioso l'atteggiamento di chi scrive o dice, per esempio, meeting in luogo di "incontro"; è altrettanto fastidioso e inspiegabile, però, colui che pretende che la parola "computer" venga resa con "calcolatore" o "social network" con "rete sociale": le lingue cambiano e si arricchiscono di elementi che sono tracce di continui contatti. Se nell'ambito delle nuovissime tecnologie è l'inglese a regnare incontrastato, perché mai dovremmo sostituire alle parole "socialmente" e "tecnicamente" più adatte dei termini che, tradotti, finiscono pure col risultare ridicoli?
Twitter, così come Facebook ma non solo, sono realtà che hanno poco a che vedere con i singoli Paesi: si tratta di luoghi di incontro virtuali che hanno avuto un successo mondiale, ragion per cui riesce persino difficile parlare di "forestierismi" e molto più semplice (e appropriato) usare la parola "internazionalismo". E, al giorno d'oggi, la lingua di diffusione mondiale non è certo il francese - per quanto le autorità si ostinino a tradurre anche l'intraducibile -, bensì l'inglese; ecco perché mot-diès non può che essere giudicato ridicolo da chi ha una concezione molto più ampia di uno strumento quale la lingua è.
La reazione degli utenti Twitter? Semplice: una marea di messaggini beffardi associati al trend topic (l'argomento dominante del giorno) #mot-diès. Ma sarebbe stato da illusi aspettarsi segni di approvazione. Per fortuna.