Tra le tracce della prima prova della maturità 2013 non sarà difficile trovare come tema quello della morte di Andrea , il ragazzo gay ...
Tra le tracce della prima prova della maturità 2013 non sarà difficile trovare come tema quello della morte di Andrea, il ragazzo gay suicida che amava vestirsi di rosa, o almeno questa è la breve descrizione che le maggiori testate giornalistiche ne hanno dato. Cercheremo di spiegarvi, perciò, passo passo, come affrontare un argomento di questo tipo, senza cadere nell'errore di risultare fuori luogo o banali nelle vostre riflessioni.
1. Dovrete anzitutto individuare i temi principali del fatto di cronaca preso in esame: omosessualità, omofobia, l'imprecisione delle informazioni (anche a Verissimo, infatti, la madre di Andrea ha spiegato che suo figlio non era omosessuale, anche se nessuno sa davvero da che parte stia davvero la verità).
2. Una volta centrata la discussione, sarebbe ottimo fare una breve descrizione del giovane, rifacendovi alle informazioni che sapete sul suo conto. Andrea era uno studente di quindici anni che studiava al liceo scientifico Cavour. Appariva agli occhi di chi non lo conosceva bene come un ragazzo molto vivace, sì, ma che viveva altresì la sua adolescenza tra momenti di divertimento e crisi emotive passeggere: uno come tanti, insomma. Andrea, però, portava dentro di sé quello che per lui e per molti adolescenti può essere un dramma: la separazione dei suoi genitori; non aveva mai dato però a vedere questa tristezza che silenziosamente lo logorava, e infatti mostrava ai suoi amici una parte di sé che non corrispondeva al suo effettivo stato d'animo: era esuberante, estroso, divertente, un giovane che dava sicuramente nell'occhio (questo potrebbe spingervi a parlare, per esempio, del modo in cui i ragazzi, gli adolescenti ma non solo, affrontano i problemi di tutti i giorni).
3. Non sarebbe male concentrarsi anche sulla sua stravaganza, oggetto di molti malintesi che i media hanno contribuito ad amplificare: pur non avendo prove effettive della sua omosessualità, infatti, televisioni, radio e mezzi di comunicazione in generale lo hanno dato per scontato ed è su questo che dovreste concentrarvi; esiste, cioè, ancora della buona informazione in Italia? Cercate, ovviamente, di non esagerare con le riflessioni, perché per la morte di Andrea è molto più importante parlare di temi quali l'"omofobia" e l'"adolescenza" piuttosto che di altro.
Andrea - ha spiegato la madre - era certamente un tipo sopra le righe, che preferiva separarsi sempre dalla massa; ma mai avrebbe scelto di mettersi dei pantaloni rosa (diventati così a causa di un lavaggio sbagliato) e tantomeno degli smalti dello stesso colore sulle unghie (usava lo smalto per non mangiucchiarsele). Sì, questi sono stati motivi di derisione da parte dei suoi compagni di classe, che, a quanto pare, però, non lo avevano profondamente ferito: accolse con piacere, per esempio, l'idea dei suoi amici di vestirsi da donna in occasione della festa di Carnevale.
4. Dovrete concentrarvi, quindi, sulle cause che avrebbero spinto lo studente a compiere quel gesto così estremo.
I media affermavano con convinzione che Andrea fosse gay, che amava usare vestiti di colore rosa, e che si è suicidato a causa dell'omofobia diffusa; c'è anche chi, come la sua mamma, che ha smentito, però, tutte le voci sul conto della sua omosessualità:
"Era estroso, era un ragazzo più avanti, più grande - ha spiegato la mamma -. L’abbiamo cresciuto libero e nei principi della tolleranza. Non ho dubbi sulla sua identità sessuale, se fosse stato gay me l’avrebbe detto, parlavamo molto. Aveva un astuccio e una maglietta rosa, e allora? Era pieno di fantasia e cultura. A nove anni si era iscritto alla biblioteca comunale e da allora si era divorato mille libri".
5. Importante sarà soffermarsi sulle reazioni di coloro che sono stati definiti "assassini indiretti" (i cosiddetti "bulli") che hanno insultato Andrea. Apprendendo la notizia della morte del ragazzo, un suo amico di classe ha immediatamente chiamato il Telefono Azzurro, sentendosi schiacciare dal macigno del senso di colpa, dicendo, tra le lacrime:
"Ieri lo abbiamo chiamato 'frocio'".
E la pagina Facebook omofoba, creata proprio per denigrare il giovane? Secondo molti amici, sarebbe stata voluta da Andrea in persona, per far ridere gli altri.
6. Non limitatevi nelle riflessioni, dopo aver esposto brevemente cosa è successo: l'omosessualità verrà mai accettata da gran parte degli italiani? Perché in Italia non esistono ancora provvedimenti aspri contro il bullismo e l'omofobia? Quali potrebbero essere delle soluzioni efficaci?
Se non commetterete errori e saprete condurre il discorso in questa maniera - anche focalizzandovi su punti di vista che riterrete importanti - la bella figura sarà assicurata.
Se non commetterete errori e saprete condurre il discorso in questa maniera - anche focalizzandovi su punti di vista che riterrete importanti - la bella figura sarà assicurata.