Qual è il significato di "par condicio"? Ultimamente, in ogni trasmissione televisiva, non si fa altro che nominare quest'...
Qual è il significato di "par condicio"? Ultimamente, in ogni trasmissione televisiva, non si fa altro che nominare quest'antica locuzione latina, che può essere tradotta correttamente con "pari condizioni" oppure con "parità di trattamento". Oltre all'accezione, Treccani.it ha dato spazio anche alla storia dell'espressione, partendo, ovviamente, dall'antica Roma.
"Espressione desunta dalla frase del linguaggio giuridico romano 'par condicio creditorum', che, in campo fallimentare, affermava il principio della parità di condizione dei creditori, cioè il loro diritto a essere rimborsati dal debitore fallito tutti quanti in uguale misura percentuale; introdotta negli anni Novanta nel linguaggio politico, è passata, nella sua formulazione ridotta, a indicare la condizione di parità tra soggetti del mondo politico nell’accesso ai mezzi di comunicazione di massa per propagandare le proprie idee".
Più brevemente, ma certamente con non meno chiarezza, il Sabatini Coletti dà questa definizione di "par condicio":
"Nel linguaggio politico, parità di condizioni di accesso ai mass media, da assicurare a ogni raggruppamento politico".
Volendo semplificare ulteriormente, "par condicio" è un obbligo al quale sono tenuti tutti i mass media, soprattutto in momenti particolari (quello delle elezioni, per esempio): Bruno Vespa non potrebbe invitare solo Silvio Berlusconi, pur essendo di Destra, così come Santoro - in un dibattito acceso su temi importanti - non potrebbe ospitare soltanto Romano Prodi, Nichi Vendola o Pierluigi Bersani, pur essendo di Sinistra. Il trattamento, insomma, deve essere lo stesso.