Nella scuola di Busto Arsizio , un tentato suicidio da parte di una quattordicenne ha allarmato professori e amici della giovane: un t...
Nella scuola di Busto Arsizio, un tentato suicidio da parte di una quattordicenne ha allarmato professori e amici della giovane: un tentativo di perdere la vita a scuola che non è di certo un caso isolato. Questo nuovo fenomeno sta preoccupando parecchio Patrizia Corbo - la responsabile della onlus "Piccolo Principe" di Busto Arsizio -, che ascolta spesso i giovanissimi in difficoltà , sempre alla ricerca di soluzioni per problemi che sembrano non averne affatto (pensiamo per esempio a Carolina Picchio, suicida a causa del bullismo).
"Molti di loro - ha spiegato la Corbo al quotidiano La Provincia di Varese - vivono con la paura di deludere i genitori [ricorderete sicuramente la tredicenne che si lanciò dalla finestra della sua classe per aver ricevuto una nota in condotta, ndr]. [...] Lo vediamo bene in questo
periodo, in cui vengono consegnate le pagelle. Per tanti studenti la
paura di non essere all'altezza delle aspettative dei genitori è enorme.
In situazioni come queste è necessario che i ragazzi capiscano che un
eventuale fallimento scolastico non è il fallimento della vita. Ci si
può riprendere".
Ha colpito molto il gesto della studentessa che avrebbe voluto farla finita una volta per tutte, perché, secondo la Corbo, dietro a quella scelta così disperata, c'è sempre un bisogno inappagato, una voglia di sentirsi al centro delle attenzioni di qualche persona importante:
"Trovo significativo che la ragazza abbia compiuto questo gesto a scuola, un luogo che i
ragazzi considerano una seconda casa. Un posto che amano perché lì ci
sono i loro amici. E se è vero che ha mandato un SMS all'amica,
significa che ha voluto lanciare un messaggio per dire: sono qua, esisto
anch'io".
Secondo la dottoressa, è fondamentale avere un dialogo con gli adolescenti, anche con quelli più scontrosi e chiusi in loro stessi, perché proprio questi ultimi potrebbero avere molti più problemi irrisolti e logoranti di chiunque altro:
"Prendiamoci cura dei nostri ragazzi. Ascoltiamoli sempre. E, quando non riusciamo a comunicare con loro, facciamoci aiutare da un mediatore".
Servirà a qualcosa il suo appello?
Servirà a qualcosa il suo appello?