I verbi difettivi in italiano mancano di alcune voci nel loro paradigma: alcuni hanno un sapore tutto letterario; altri, invece, sono molto utilizzati oggigiorno, ma solo in alcuni modi e tempi verbali
Parlando dei participi passati scomparsi e caduti in disuso, abbiamo
fatto presente che i verbi difettivi sono una particolare categoria di
parole il cui paradigma è monco di alcune voci; in diversi casi,
inoltre, di questi verbi sono molte di più quelle che mancano rispetto a
quelle in uso: in alteri termini, un verbo difettivo non ha il
paradigma completo ed è l'esatto opposto di un verbo sovrabbondante, il
cui paradigma, per una stessa voce, può presentare più forme.
Le frasi con i verbi difettivi e i brevi periodi che seguono, quindi, non presenteranno mai l'utilizzo di una forma che non è esistita o caduta in disuso, bensì l'uso di quelle che ancora oggi adoperiamo; alla fine di ogni esempio, ovviamente, troverete l'infinito del verbo. Ma veniamo al dunque:
- Non è qualcosa che si addice a te (verbo "addire", coniugabile solo all'indicativo presente e imperfetto);
- Non mi aggrada affatto (verbo "aggradare", coniugabile solo all'indicativo presente);
- Un tizio che delinque non è mio amico (verbo "delinquere", il cui participio presente 'delinquente' è molto usato, assieme all'indicativo presente)
- Mi sta prudendo tutto (verbo "prudere", coniugabile solo all'indicativo presente, imperfetto, futuro; congiuntivo presente, imperfetto, condizionale presente; gerundio presente);
- Secerne un liquido strano (verbo "secernere", coniugabile solo nei modi indefiniti e alle terze persone singolare e plurale del paradigma; manca del passato remoto);
- Suole venire sempre un'ora prima (verbo "solére", coniugabile all'indicativo presente e imperfetto; al congiuntivo presente e imperfetto; al participio passato, che è "solito");
- Urge applicare questo decreto (verbo "urgere", coniugabile all'indicativo presente e imperfetto; al congiuntivo presente e imperfetto; al condizionale presente; al participio presente; al gerundio presente);
- Sarà un compito che verterà solo sui pronomi (verbo "vèrtere", coniugabile all'indicativo presente, imperfetto, passato remoto e futuro; al congiuntivo presente e imperfetto; al condizionale presente; al participio e gerundio presenti);
- Qui non vigono queste regole (verbo "vigere", coniugabile all'indicativo presente, imperfetto e futuro; al congiuntivo presente e imperfetto; al condizionale; al participio e al gerundio presenti; non è in uso l'infinito).
Si tratta dei verbi di maggior utilizzo tra quelli difettivi e, a meno che non sia stato espressamente indicato, tutti vengono utilizzati pure all'infinito; rientrano in questa categoria di verbi anche quelli che appartengono alla tradizione letteraria, quindi quasi sempre arcaici e usciti dall'uso: sono "angere", "calére", "ire", "licére", "lùcere", "mòlcere", "ostare", "prostèrnere", "récere", "redimire", "redire", "rièdere", "tà ngere" e molti altri ancora; qualsiasi buon vocabolario vi sarebbe d'aiuto, ovviamente, qualora foste alla ricerca del significato di verbi particolari.