Riassunto, commento e struttura del Giorno di Giuseppe Parini: guida semplice ma dettagliata a una delle opere più importanti del Settecento letterario
Il Giorno è un poema, incompleto, in endecasillabi sciolti di Giuseppe Parini: il genere letterario è quello della poesia didascalica. Un riassunto dell'opera e della sua struttura può fungere senz'altro da commento generale.
Si può dire che il Giorno sia un'opera in fieri, nel senso che possediamo due diverse redazioni, entrambe incomplete, che dimostrano e testimoniano l'indecisione del poeta sulla struttura complessiva da dare al poema (comunque collocabile nel Settecento letterario, precisamente negli anni Sessanta: la prima parte venne pubblicata nel '63).
Del resto, proprio la grande attenzione per la forma differenzia Parini dai fratelli Verri: il classicismo, infatti, deve a suo dire entrare nell'opera e farne parte integrante. La letteratura deve essere utile, non utilitarista, ossia non può dimenticare proprio il fatto di base di avere un valore estetico; in caso contrario, come per i fratelli Verri, il testo si trasforma in cronaca, in prosa, ma non in arte. Oltretutto essi si sono troppo interessati alla scienza; Parini apprezza le scoperte scientifiche, ma non accetta che la scienza sia diventata una moda presso i suoi contemporanei. Per essere riassuntivi, la letteratura deve veicolare i problemi contemporanei ed essere unita al gusto per la forma, non dimenticando in ogni caso che il fine ultimo è la letteratura stessa.
Del resto, proprio la grande attenzione per la forma differenzia Parini dai fratelli Verri: il classicismo, infatti, deve a suo dire entrare nell'opera e farne parte integrante. La letteratura deve essere utile, non utilitarista, ossia non può dimenticare proprio il fatto di base di avere un valore estetico; in caso contrario, come per i fratelli Verri, il testo si trasforma in cronaca, in prosa, ma non in arte. Oltretutto essi si sono troppo interessati alla scienza; Parini apprezza le scoperte scientifiche, ma non accetta che la scienza sia diventata una moda presso i suoi contemporanei. Per essere riassuntivi, la letteratura deve veicolare i problemi contemporanei ed essere unita al gusto per la forma, non dimenticando in ogni caso che il fine ultimo è la letteratura stessa.
La struttura del Giorno
Originariamente il poema doveva essere diviso in tre parti: il Mattino, il Mezzogiorno e la Sera. Le prime due furono pubblicate nel 1763 e nel 1765, ma la terza, pur promessa all'editore, non fu mai terminata né tantomeno pubblicata. Negli ultimi anni di vita sdoppiò la Sera in due ulteriori parti, il Vespro e la Notte, ma pur continuando a lavorarci non le concluse. Nel frattempo continuava a riprendere e correggere le prime due parti, ma non giunse a un'edizione, per cui di esse possediamo numerose redazioni manoscritte ma non definitive. La vicenda raccontata è quella della giornata di un nobile, colta dal suo tardivo risveglio fino ai bagordi notturni; non si deve però pensare tanto a un racconto, quanto a una descrizione dei vari divertimenti offerti per contrastare la noia della nobiltà.
Intenti dell'opera e obiettivi di Giuseppe Parini
Parini vuole stendere una satira dell'aristocrazia, considerata una classe improduttiva e degenerata. Egli propone così una forma di rieducazione dei nobili, che devono ritornare ad avere il proprio ruolo nella società; possiamo dire che la sua è la posizione di un moderato riformista. Parini pensa alla formazione di una classe di dirigenti, che debbano avere una precisa funzione all'interno dello stato. Alla vita dei nobili è contrapposta, sin dalle prime battute, quella operosa e sana dei contadini e degli artigiani che, attraverso il loro lavoro, forniscono dei servizi all'umanità. Il procedimento principale attraverso cui è resa la satira è l'antifrasi, ossia una figura retorica (in questo caso molto estesa) in cui si afferma il contrario di quello che si vuole dire. Il precettore, che narra la storia, sembra accettare e condividere il punto di vista del Giovin signore, il protagonista della storia, ma in realtà noi possiamo leggere il severo giudizio di condanna. Un esempio può forse rendere più chiaro il processo:
Nè i mesti de la Dea Pallade studii
ti son meno odiosi: avverso ad essi
ti feron troppo i queruli recinti
Non possiamo davvero pensare che Parini possa approvare un punto di vista così superficiale sulla cultura! Così pure, nel famoso episodio della Vergine cuccia, il narratore trova del tutto naturale che il servo che ha colpito per errore la cagnetta venga cacciato dalla casa e ridotto alla fame. In alcuni punti, però, appare anche una forma di fascinazione da parte dell'autore di questo mondo dorato e meraviglioso, cui lui in fondo non ha accesso se non come precettore e quindi osservatore. Nelle ultime parti del poeta l'impianto didattico viene meno e prevale l'idea di vuoto e di inutilità.