"Qualcun altro" si apostrofa oppure è corretta pure l'alternativa non apostrofata? Ecco una guida alla risposta
Diciamo subito che "qualcun altro" non si apostrofa e la risposta va cercata nel fenomeno che si produce alla fine della prima parola, che è un pronome indefinito, la cui forma piena è "qualcuno".
I casi di caduta di una vocale sono due: l'elisione e il troncamento, per i quali vi rimandiamo a questo approfondimento.
Qui cercheremo di essere sintetici, proprio per condurvi facilmente alla risposta: sappiamo tutti che la regola per distinguere l'apocope dall'elisione è quella di vedere se la parola in questione può ricorrere senza vocale finale anche dinanzi a un'altra parola iniziante per consonante (andate qui per approfondire). Detta così, sembra difficile, ma non lo è affatto.
Poniamo il caso di dover verificare se "pover'uomo" sia corretto o meno, ciò che bisogna fare è controllare se "pover" può ricorrere o meno dinanzi a una parola dello stesso genere di "uomo", quindi maschile, e che inizi per consonante; esistono combinazioni del genere? No: non si dice più "pover cielo", come scriveva Dante, né possiamo dire "pover cane", "pover barbone" e così via.
Quando la combinazione non è possibile, va messo obbligatoriamente l'apostrofo e ci troviamo dinanzi a un caso di elisione (un altro esempio è dato da "buon'anima"); se la combinazione è possibile, invece, l'apostrofo non va inserito e si parla di troncamento.
Proviamo a fare la prova con "qualcun altro": trovate una parola che inizi per consonante, che sia maschile e che possa ricorrere dopo questo indefinito? No: di regola, dunque, dovreste mettere l'apostrofo. Eppure, c'è un altro ragionamento che va fatto: "qualcuno", come "nessuno", "taluno" e così via, è un composto di "uno", che - come ben sapete - può ricorrere benissimo dinanzi a una parola iniziante per consonante: diciamo "un cane", "un libro", "un righello" e così via. Ecco perché dovrete scrivere "qualcun altro" e non *qualcun'altro.