Perché si dice "fumare come un turco" e che significa? Ecco la storia di questo conosciutissimo detto
La spiegazione più interessante e motivata per il detto "fumare come un turco" è stata proposta da Focus e non ha nulla a che vedere - come qualcuno potrebbe pensare - con il detto "parlare turco", che ha tutt'altra motivazione.
Ma facciamo un salto nel passato: siamo nel XVII secolo, precisamente all'epoca del pascià Murad IV, uomo estremamente severo nei confronti del tabacco e del caffè, in quanto considerati alla stregua di droghe molto pericolose: l'obiettivo del sultano era quello di riportare alla sua originaria grandezza l'impero ottomano; ecco perché - oltre al tabacco e al caffè - vennero banditi anche gli alcolici: non solo erano causa di lassismo morale, ma provenivano pure dall'estero: una combinazione perfetta, insomma, per essere estirpata.
Il sultano - che venne soprannominato "crudele" - si macchiò di molti altri crimini: fece chiudere piccole e grandi botteghe, nonché condannare a morte chi avesse violato il coprifuoco; fu imposto il pattugliamento continuo di strade e taverne e, se per caso un soldato avesse bevuto alcol o caffè, sarebbe stato costretto a uccidersi con la sua stessa spada.
Dopo la morte del pascià - spiega sempre Focus - i turchi tornarno a bere caffè e fumare molto di più rispetto a prima: una sorta di reazione, insomma, al divieto imposto in passato: ecco spiegato il detto "fumare come un turco", che significa proprio fumare troppo.
Il primato del fumo - lo ricordiamo per curiosità - dovrebbe essere ancora detenuto da Jim Mouth, che è riuscito a fumare centocinquantacinque sigarette di seguito: inutile dirvi di lasciare il fumo ai turchi; noi, teniamoci la salute.