Ecco le leggi da rispettare per la lettura corretta del latino: trisillabismo, baritonesi, legge della penultima e dell'enclisi. Esempi per non sbagliare mai
Vediamo oggi insieme quali sono le regole di lettura del latino, e quali sono le tre leggi fondamentali da rispettare. In realtà sono più di tre, ma per ora limitiamoci alle leggi base della lettura del latino.
Sillabe toniche e atone in latino
Sulle parole latine, lo ricordiamo, a differenza del greco, non si segna l'accento, anche se ogni parola naturalmente ha una sillaba su cui si raccoglie la voce con maggiore intensità. Questa è la sillaba tonica (accentata), le altre si dicono atone (senza accento). La lettura in latino, comunque, è basata sul concetto di quantità, quindi, prima di proseguire, vi consigliamo di leggere il nostro approfondimento dedicato all'argomento.
La legge del trisillabismo
Legge del trisillabismo. La più semplice regola da ricordare: l'accento di una parola latina non può cadere mai più indietro della terzultima sillaba.
Es: MANIPULÁRIUS 'soldato semplice', POPULÁRITER 'popolarmente'.
Non è possibile dunque trovare in latino parole bisdrucciole (lìtigano) o trisdrucciole (lìberatene).
La legge della baritonesi
Legge della baritonesi. Questa strana parola viene da barìtono, cioè senza accento sull'ultima sillaba, contrapposto a ossìtono, ossia con l'accento acuto sull'ultima vocale. Questa legge prevede che l'accento non cade mai e poi mai sull'ultima sillaba. Le parole di due sillabe, pertanto, avranno sempre l'accento sulla penultima:
Es: HÓMO 'uomo', BÉLLUM 'guerra'.
Unica eccezione, l'accento cade sull'ultima sillaba in quelle parole in cui, all'origine, questa sillaba era la penultima. Quindi:
- La seconda persona singolare dell'imperativo presente attivo dei verbi composti da DICO, DUCO, FACIO, FERO: ADDÚC, ADDÍC;
- Alcuni avverbi che in origine erano ILLICE, ILLOCE, ILLACE: ILLÍC, ILLÓC, ILLÁC, etc.
La legge della penultima
Legge della penultima. L'accento, in parole di tre o più sillabe, cade sulla penultima se questa è lunga; sulla terzultima se questa è breve.
Es: LIBÉRTAS 'libertà', GRACÍLITER 'gracilmente'.
La legge dell'enclisi
Un'ultima legge, facile da ricordare, è quella dell'enclisi: quando ad una parola si aggiunge una particella enclitica (come -QUE, -VE, -NE, -MET, etc.) si forma una nuova parola, che porta l'accento sulla penultima sillaba, anche se essa è breve.
Es: ROSÁQUE 'e la rosa', ITÁQUE 'e così'.
Se però l'enclitica è parte integrante della parola a cui si è aggiunta, la parola segue comunque la legge della penultima:
Es: ÚNDIQUE 'da ogni parte', PLÉRAQUE 'la maggior parte delle cose'.
Ora che sapete quali sono le regole e le leggi della lettura in latino, fate molta pratica: soltanto così potrete evitare qualsiasi tipo di errore.
Ora che sapete quali sono le regole e le leggi della lettura in latino, fate molta pratica: soltanto così potrete evitare qualsiasi tipo di errore.