Quali sono le differenze principali tra Scuola poetica siciliana e Dolce Stil Novo? Eccole spiegate in un riassunto che vi servirà
Per conoscere e comprendere bene i primi secoli della nostra letteratura dobbiamo analizzare le differenze tra la Scuola Poetica Siciliana e il Dolce Stilnovo, anche grazie a un utile schema discorsivo che sottolinea le diversità in un colpo d'occhio!
In un unico riassunto, quindi, troverete le differenze e le affinità tra i due movimenti che si diffusero in Sicilia e in Toscana nel XIII secolo e che ebbero come protagonisti, tra gli altri, Iacopo da Lentini, Guido Guinizzelli e Dante Alighieri.
Coordinate spaziali e temporali
Evidenti sono le differenze per quanto riguarda la collocazione degli autori: da una parte la Sicilia, dall'alto la Toscana e comunque il centro Italia. Per essere più precisi, potremmo anche indicare un diverso contesto: da una parte la corte di Federico II di Svevia, l'imperatore che aveva voluto promuovere una rinascita di tutte le arti, e in particolare la letteratura, per fare della Sicilia il centro del suo impero; dall'altro la civiltà urbana che trova in Firenze la sua massima espressione.
La Scuola Siciliana si sviluppa nei decenni centrali del XIII secolo, lo Stilnovo è più tardo, e va collocato verso la fine del secolo.
I protagonisti di Stilnovismo e Scuola Siciliana
Gli autori della Scuola Siciliana sono uomini della corte di Federico II, spesso funzionari di corte, ad esempio notai: i nomi più importanti sono Iacopo da Lentini, Guido delle Colonne, Pier della Vigna, lo stesso Federico II, Stefano Protonotaro. Per loro la letteratura è uno svago, un modo per evadere dalla realtà. Gli autori dello Stilnovo, invece, come Cino da Pistoia, Guido Guinizzelli, Guido Cavalcanti, Dante Alighieri, sono cittadini, e si percepiscono come intellettuali che cercano un posto autonomo nella nascente civiltà comunale. La differenza tra le due scuole sta anche in questo, e non è un dettaglio da poco.
Le differenze nei temi trattati
I siciliani riprendono la lirica provenzale e ne stilizzano le forme: tutte le tematiche sono riportate nelle loro poesie senza una rielaborazione legata al contesto in cui si trovano a scrivere. L'amore è quindi un raffinato gioco aristocratico che però non viene analizzato secondo la loro interiorità. Il centro è senza dubbio l'amor cortese. Gli stilnovisti invece si concentrano quasi esclusivamente sulla tematica dell'amore, dopo un'attenta rielaborazione: sono analizzati nel dettagli gli effetti del sentimento d'amore sull'uomo e la donna viene collocata in una posizione spiritualizzata e non più umana, con le dovute differenze. Viene sottolineato l'effetto nobilitante del sentimento d'amore e, ad esempio in Cavalcanti, anche la sua potenza talvolta distruttiva.
La differenza nello stile e nella lingua
La Scuola Poetica Siciliana si esprime nel volgare siciliano, nobilitato nelle forme e nei termini; di tale volgare possediamo però pochissime testimonianze. Lo stile è ripreso da quello della lirica provenzale. Lo Stilnovo invece si esprime nel volgare toscano, e riprende alcune movenze del siciliano; la forza sta proprio nel nuovo stile, che è dolce e limpido, senza scontri consonantici o rime troppo complicate e impervie. Vengono evitati i termini del linguaggio colloquiale e quelli che potrebbero non risultare chiari al lettore, così come le costruzioni sintattiche troppo complesse.