Riassunto di trama e personaggi e commento della Chanson de Roland: prepara così la tua interrogazione e il tuo compito in classe
Oggi vi proponiamo un riassunto puntuale della trama e dei personaggi della Chanson de Roland oltre a un commento di tutta l'opera, che - lo ricordiamo - è senz'altro l'apripista del genere delle chansons de geste, poema epico-cavalleresco per eccellenza, esordio nella letteratura scritta e volgare del ciclo carolingio. Cercheremo di essere sintetici ma esaustivi, e cioè di dirvi quanto basta non per avere la sufficienza ma un voto molto alto in compiti in classe o interrogazioni: delle informazioni che vi forniamo, poi, siete libere di prendere quelle che più riterrete idonee per la vostra situazione. Ma veniamo al dunque.
Trama della Chanson de Roland
La Chanson de Roland si apre sul Consiglio dei principali rappresentanti della cavalleria che Carlo Magno indìce per decidere quali condizioni di pace imporre al richiedente Marsilio, re dei Saraceni. Nel corso dell'adunanza si delineano due orientamenti opposti: quello di Orlando, esponente della nobiltà giovane, guerriera e intraprendente, che auspica il proseguimento delle operazioni belliche, e quello di Gano, portavoce di un'aristocrazia latifondista e conservatrice, che preme per il ripristino della pace.
Carlo Magno decide quindi di inviare un'ambasceria per comunicare a Marsilio le linee guida definite dal Consiglio e ne affida la guida a Gano, nonostante Orlando, Turpino il vescovo e Oliviero reclamino il compito per sé. Durante la missione diplomatica, Gano ordisce il tradimento ai danni dell'esercito del suo Re e, cospirando con Marsilio, promette di piazzare Orlando, Oliviero e Turpino nella retroguardia: nel momento in cui l'esercito francese avesse attraversato Roncisvalle, i Saraceni avrebbero teso loro un agguato senza precedenti, nel quale - e proprio a tale scopo Gano si sarebbe premurato di posizionarli in coda, un punto estremamente vulnerabile e scoperto - i paladini più valorosi di parte francese avrebbero trovato la morte.
E così avviene: durante il passaggio presso le gole dei Pirenei le truppe di Carlo Magno (ma non da Carlo capitanate; nel frattempo, non paventando possibili complicazioni, si sta recando in Francia), vengono accerchiate dall'esercito saraceno, un'onda d'urto di cento mila unità, che ne massacra baroni, cavalieri di rango semplice e fanti. Dopo una strenua resistenza e qualche vano tentativo di spuntarla senza ricorrere all'aiuto del dell'eroe Carlo Magno, Orlando si decide a dar fiato all'Olifante, un corno prodigioso al cui vibrante suono sarebbe accorso il semi-divino monarca.
Ma procediamo con il riassunto della trama della Chanson de Roland: giunto in gran carriera, Carlo Magno prende in mano la situazione, capovolgendola. I Saraceni rimasti si danno alla fuga ma il Re, animato da un pio desiderio di vendetta, ordina ai soldati di inseguirli e annientarli. Per i tre leali compagni, tuttavia, non c'è più niente da fare: prima Turpino e Oliviero e poi Orlando spirano. Quest'ultimo cerca inutilmente di rompere la sua fenomenale spada, la Durendana, affinché non cada in mani sbagliate, dopodiché stremato e esangue, la cela sotto il suo corpo e stramazza.
A Carlo Magno non rimane che ordinare la sepoltura delle salme e occuparsi personalmente del trasporto dei cadaveri dei tre prodi a Aix-le-Chapelle, per rendere loro i dovuti onori. Qui incontra Alda, compagna di Orlando, e le dà la triste notizia; Alda muore per il dolore.
Ora è tempo di giudicare Gano il traditore e il processo avviene per tenzone armata in campo chiuso tra il campione di Gano, Pinalbello suo parente, e quello di Orlando, Thierri. Com'è prevedibile, vince Thierry; la benevolenza di Dio in un poema epico-cristiano non può schierarsi con chi ha tradito con malizia la propria patria, il proprio Re, amico e fratello.
La chanson de geste per antonomasia si chiude con l'immagine dell'arcangelo Gabriele che compare in sogno allo stanco Re per annunciargli che dovrà partire immediatamente per portare soccorso al re Viviano ad Infa, assediato dai Saraceni.
Approfondisci: leggi i nostri riassunti di letteratura italiana per preparare le tue interrogazioni
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Chanson de Roland tra finzione e verità storica
Proseguiamo ora con un commento degli aspetti più interessanti della Chanson de Roland. Prima e più grande menzogna storica nella Chanson de Roland, se è concesso stabilire una gerarchia, è la confusione per nulla ingenua o generica tra i Baschi, i reali attori della battaglia di Roncisvalle, e i Saraceni. Irritati dall'interesse del sovrano francese per i territori spagnoli e minacciati dalla presenza fisica del suo esercito nei loro territori, i Baschi, popolo autoctono della penisola spagnola e cristianissimo, reagirono con estrema violenza. Perché, dunque, un travisamento d'identità di così spesso rilievo? La risposta è semplice e, dopo anni di storia politica europea e non solo, anche (amaramente) familiare: identificare un nemico comune a tutto l'universo latino-cattolico in un popolo esotico, infedele, che per giunta destasse le antipatie e le antiche rivalità di tutto l'Occidente, si dimostrò estremamente fruttuoso per compattare gli animi infervorati e per assecondare una propaganda ideologica che trasversalmente attraversò tutto il genere delle chansons de geste; niente di più conveniente di un uomo nero, tangibile e tangente (ricordiamo che il califfato musulmano si era installato da almeno tre secoli nel Sud della Spagna) ma insieme oscuro e culturalmente lontano, per indirizzare le violenze verso un bersaglio esterno e risanare i conflitti intestini!
Tale stigmatizzazione del nemico risponde evidentemente all'esigenza delle alte sfere del potere di orientare verso una direzione prestabilita i sentimenti connaturati nell'uomo, quali paura, pregiudizio e intolleranza, irregimentandoli, tenendoli su binari giusti e controllati. Ricordiamo poi che opere come la Chanson de Roland furono composte nel clima frizzante – per usare un eufemismo - che precedette le Crociate, le prime guerre con connotazione religiosa (o per meglio dire, con pretesto) e in qualche modo le legittimò sul piano culturale. In quel frangente, la furia dei cavalieri senza terra, esclusi dai lasciti testamentari paterni secondo la prassi, instaurata nel basso Medio Evo, di trasmettere il patrimonio ereditario in maniera meno frammentaria possibile (e quindi al solo primogenito), che con le loro frustrazioni e illusioni disattese rischiavano sì di diventare motivo di conflitto sociale e pericolo per l'equilibrio politico-sociale costituitosi in età carolingia.
Seconda bugia storica è la presenza del condottiero Carlo Magno nello scontro. Egli non sopraggiunse in ritardo come viene narrato: non sopraggiunse affatto! Parallelamente e in direzione contraria al discorso fatto qualche riga fa: risultò di deciso impatto emotivo riferire il Bene ad una figura di spicco quale fu il sovrano cattolico, condensandolo in un uomo solo che più che un uomo fu un exemplum vivente. Le chansons de geste miravano infatti a costituire un immaginario epico cristiano che non temesse il raffronto con i classici greci e latini che, seppur linguisticamente pregevoli, veicolavano una morale pagana e un messaggio sbagliato. Carlo Magno, campione della fede, riassumeva in sé tutte le doti cristiane e umane: fede, coraggio, lealtà, giudizio, misura; e pertanto doveva essere il protagonista di un episodio tanto doloroso e tanto significativo come la disfatta di Roncisvalle.
Infine, terzo dato significativo del nostro riassunto e commento alla Chanson de Roland: gli studi storici hanno stimato un numero nettamente inferiore a quello di centomila unità nelle schiere nemiche. Per giungere a tale considerazione, ci si è basati anzitutto su un approfondimento geografico relativo all'ambientazione dello scontro, e quindi al buon senso: le gole dei Pirenei, per natura strette e ostiche, non avrebbero potuto ospitare un numero così generoso di uomini.
Riassunto e commento della trama e dei personaggi della Chanson de Roland sono a vostra disposizione: in bocca al lupo per l'interrogazione!
La foto è tratta da Pixabay.com
Riassunto e commento della trama e dei personaggi della Chanson de Roland sono a vostra disposizione: in bocca al lupo per l'interrogazione!
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