Cosa significa "gender"? Ormai nelle scuole non si fa altro che parlarne, ma questa teoria esiste davvero? Com'è nata? E perché si è diffusa in questo modo?
Cosa significa gender? Se siete finiti in questo approfondimento, sarete senz'altro alla ricerca del significato di questa parola, perché forse l'avete sentita a scuola o forse perché telegiornali e partiti politici di un certo orientamento (principalmente di destra, ma non mancano voci di sinistra) ed esponenti del clero si sono espressi sul suo conto, condannando la cosiddetta "teoria gender". Ebbene, oggi cercheremo di fare chiarezza, perché una parola così importante non può essere sporcata da lotte ideologiche prive di senso e anticostituzionali.
Veniamo subito al dunque, e quindi al significato di gender: nelle scuole, si sente qualche genitore discutere, in modo piuttosto nervoso di questa teoria che - stando a quanto dicono i suoi sostenitori - vorrebbe eliminare qualsiasi differenza tra maschio e femmina: i fatti non stanno così, però, ed è stato lo stesso Ministero dell'Istruzione a precisarlo, tra l'altro minacciando provvedimenti nei confronti degli istituti che avessero continuato a parlarne, facendo cattiva informazione. Questa teoria gender, infatti, non esiste: è frutto dell'invenzione della stampa prevalentemente cattolica e di gruppi di estrema destra, ed è frutto di un modo di pensare che arriva a conclusioni sbagliate, partendo da presupposti diversi (è un po' come se qualcuno dicesse che avete ucciso un vostro compagno di classe, quando invece, per una discussione piuttosto accesa, gli avete dato solo uno spintone: cosa che comunque non dovete fare).
Gender in italiano significa genere ed è una delle componenti dell'identità sessuale umana: per identità sessuale intendiamo una serie di parametri, genetici e comportamentali, nonché sociali, che caratterizzano il rapporto affettivo e sessuale di un individuo rispetto agli altri; l'identità sessuale, dunque, non fa riferimento solo all'orientamento né soltanto all'essere maschi o femmine: è qualcosa di molto complesso, che spero possiate comprendere nei suoi aspetti più essenziali leggendo questo articolo.
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Le componenti dell'identità sessuale
Prima parlavamo di parametri, o meglio: di componenti che caratterizzano l'identità sessuale di un essere umano. Queste componenti - dicevamo - possono essere genetiche o comportamentali, nonché sociali; adesso le analizzeremo una ad una, proprio per arrivare alla conclusione cui scuole e adulti, genitori e insegnanti, dovrebbero arrivare senza problemi e senza inventare - perdonate i pochi giri di parole - stupidaggini:
- Sesso biologico: questo parametro è di facile intuizione, poiché non rappresenta altro che l'appartenenza al sesso maschile o femminile (appartenenza chiaramente determinata dalla nascita);
- Orientamento sessuale: rappresenta l'attrazione provata da parte dell'essere umano per gli altri esseri umani; può essere - come senz'altro saprete - omosessuale, bisessuale o eterosessuale. A tal proposito, vogliamo sottolineare che l’American Psychiatric Association (nel 1973) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (nel 1990) hanno spiegato che questi tre orientamenti rappresentano variabili naturali dell'essere umano e che quindi non sono malattie o altro;
- Terminiamo con il nostro gender, parlando di identità di genere e ruolo di genere, anche se entrambi possono essere raggruppati sotto la prima definizione: per la precisione, comunque, con identità di genere s'intende la percezione che noi stessi abbiamo di essere uomini, donne o transgender. A tal proposito, andrà detto che, se sesso biologico e percezione corrispondono, la parola da usare è cisgender o cisessuale; se invece non corrispondono, parliamo di transessuale o transgender. In termini più semplici, possiamo dire che un cisessuale è qualcuno che si sente a proprio agio con il genere assegnatogli dalla nascita.
- Veniamo ora al ruolo di genere, che è un concetto molto interessante, poiché dimostra come l'essere umano sia anche frutto - anzi: soprattutto frutto - della società in cui è nato e cresciuto. Definiamo ruolo di genere, infatti, l'insieme dei comportamenti associati, all'interno di un contesto sociale, al sesso biologico (per esempio, una ragazza può indossare la gonna e può truccarsi, mentre un uomo non potrebbe fare né l'una né l'altra cosa). Vi riportiamo, a tal proposito, uno stralcio di un approfondimento della Treccani sull'argomento:
"Nei vari contesti di ricerca in cui è oggi usata, la categoria di genere problematizza l’identità sessuale naturalisticamente intesa, per cui il genere sta a indicare i comportamenti associati o attribuiti all’identità sessuale, quindi i condizionamenti esercitati dalla società e dalla cultura sulla conformazione dei ruoli maschili e femminili. In termini più diretti il genere induce a seguire le linee di condotta ritenute consone a un sesso o all’altro, laddove l’orientamento sessuale indirizza il desiderio in senso etero e/o omosessuale, e/o transessuale".
Gender nelle scuole: cosa sta succedendo
Abbiamo visto, dunque, cosa significa gender e che non è altro che una delle tante componenti dell'identità sessuale di un essere umano. Cerchiamo di fare, ora, il punto della situazione rispetto alle scuole e alla società italiana tutta, riprendendo l'inizio di questo intervento: la Riforma della Buona Scuola prevede che nelle scuole siano seguite le linee di condotta dettate dalla Costituzione, che considera l'individuo uguale dinanzi alla legge, a prescindere da qualsiasi tipo di orientamento, credo, razza etc. Lo chiarisce bene una circolare del Ministero dell'Istruzione, in cui si legge proprio che nessuno ha mai parlato di gender, di teoria gender, genderismo o altro, ma che tale riforma nascen senz'altro da una maggiore sensibilità rispetto a problematiche - omo e transfobia - che stanno emergendo nella società di oggi.Cos'è, allora, tutto questo caos mediatico e da dov'è partito? Perché si sente dire che negli asili e nelle scuole elementari s'insegnerà che non esiste distinzione tra maschio e femmina e che i generi sono intercambiabili? Perché si sente dire che in alcune scuole alcuni bambini devono mettere il rossetto e la gonnellina? Questo non potete chiederlo a noi, perché alle strane invezioni degli esseri umani non c'è mai fine: purtroppo, i social network hanno il potere di amplificare i messaggi e diffonderli a macchia d'olio, e non sempre ciò che viene diffuso, però, corrisponde a realtà. Si vedono genitori preoccupati perché qualcuno ha detto loro qualcosa la cui fonte è introvabile; si vedono dirigenti scolastici - e questi sono i casi più assurdi - scrivere circolari e mandare lettere ai genitori: insomma, si vede un po' di tutto, senza che questo tutto sia mai esistito.
La scuola non ha mai imposto questa intercambiabilità dei generi, ma ha solo rispettato la Costituzione con un progetto di riforma che forse si salva solo per questo e pochi altri punti.
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“Chi ha parlato e continua a parlare di teoria gender in relazione al progetto educativo del governo Renzi sulla scuola - queste, le parole della Giannini nella trasmissione Melog di Radio 24 - compie una truffa culturale e voglio dire con chiarezza che ci tuteleremo con gli strumenti adeguati”.
Ora sapete cosa significa gender, cos'è questa fantomatica e inesistente teoria gender delle scuole e avete tutti gli strumenti per rispondere a chi afferma il falso. Sì, perché di falso si tratta.
La foto è tratta da Pixabay.com