La teoria dei due soli nel De Monarchia di Dante Alighieri: riassunto e commento di un argomento storico-sociale e letterario di indiscutibile importanza
Il De Monarchia, trattato politico di matrice dantesca, contiene la suggestiva teoria dei due soli: oggi cercheremo di farne un riassunto, soffermandoci sui punti più importanti dell'opera e sugli aspetti più affascinanti della teoria, affinché possiate fare una bella interrogazione - si tratta di un argomento da conoscere e che viene chiesto in più di un'occasione - o un bel compito. Prima di affondare i denti nel cuore della questione di oggi, soffermiamoci un attimo a spiegare il contesto nel quale la suddetta teoria ha fatto echeggiare il suo primo vagito.
Ad ogni buon studente sono tristemente note le vicende che hanno visto Dante Alighieri, padre della lingua italiana, contrapporsi al papato ingordo e fraudolento retto da Bonifacio VIII e più in generale alla fazione nera dei guelfi, schierata per interessi di varia natura o semplicemente per partito preso con la politica vorace del papa. Allarghiamo la prospettiva fino a comprendere il duro conflitto che si è consumato tra due pesi massimi del sistema politico medievale quali la Chiesa e l'Impero, perdurato in forma cronica fino agli anni di Dante e anche un po' dopo; richiamiamo infine alla mente, con piccolo sforzo alla memoria, la sequela di eventi che ebbero come esito il bando di Dante da Firenze.
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Papato versus Impero. Da secoli entrambi i poteri tiravano acqua al proprio mulino, boicottando sistematicamente ogni tentativo di moderazione e fabbricando, muniti di rispettivi efficientissimi ideologi, fenomenologie politiche che prevedessero alternativamente l'autorità assoluta e indiscussa dell'uno sull'altro. Così giuristi, teologi e studiosi filo-papali di vario genere ed estrazione confezionarono ad hoc la teoria del sole e della luna in onore del committente Innocenzo III e del suo coté di avidi ecclesiastici e ossequiosi lacché. Bonifacio VIII, successore, si avvalse di questa comoda visione politica per legittimare le sue pretese teocratiche ed imporsi prepotentemente nella sfera politica.
La teoria del sole e della luna: significato e riassunto
In cosa consisteva la teoria del sole e della luna? Attraverso un linguaggio volutamente metaforico e capzioso la teoria sanciva la supremazia del papa sulla base di un paragone impostato sopra il sistema solare: emblematicamente rappresentato dal sole, un corpo celeste provvisto di luce propria, il papa avrebbe rifulso di luce divina l'intero sistema solare e, insieme ad esso, i suoi pigolanti pianeti e pianetini, satelliti che orbitavano nel suo legittimo spazio di azione. Di questa luce godeva in particolare la luna, massa opaca e priva di energia propria, che stava per traslato all'imperatore, un essere inerte e privo di reale autorità . Come un burattino in mano ad una più alta volontà , egli avrebbe dovuto lasciarsi guidare dall'illuminata e lungimirante chiesa; al contrario non avrebbe dovuto inorgoglirsi, permettendo ad un recalcitrante spirito di indipendenza di investirlo. Solo attenendosi rigorosamente a quanto prescritto dai codici ecclesiastici e dai più aggiornati decreti papali, avrebbe risparmiato al suo impero un bagno di disgrazie e disonori.
La teoria dei due soli nel De Monarchia: riassunto e significato
Veniamo ora alla domanda principale: in cosa consisteva la teoria dei due soli? Avverso a questa idealizzazione forzata e tendenziosa Dante accolse nel suo De Monarchia una teoria più ragionata e conciliante, congeniale alla sua idea di reciproca stima e mutuo rispetto tra le due autorità e di sostanziale condanna verso qualunque sconfinamento di un potere nell'area di attribuzione altrui: la teoria dei due soli, per l'appunto.
Prescindendo da ogni velleità di stabilire un parallelo pienamente quadrante tra l'ordine naturale e l'ordine politico - non esiste certamente un secondo sole nel nostro sistema solare - e, insieme, rielaborando lo stesso lessico astronomico già in uso dall'altro ragionamento (tecnica affinata dalla retorica classica: partire dal materiale linguistico offerto dal tuo avversario per poi ritorcerglielo contro, sbaragliandolo con le sue stesse armi) la teoria stabiliva che, come due astri brillanti di luce propria ed equiparabile, Papato e Impero erano due massime autorità , ma solo ed esclusivamente nei limiti della propria area di competenza: e quindi, rispettivamente, il dominio spirituale e il dominio temporale.
Entrambi avrebbero pertanto dovuto occuparsi delle proprie faccende senza interferire nella gestione del potere dell'altro e rispettando, anche se in disaccordo, le delibere prese dall'altro nel legittimo esercizio delle proprie funzioni come fossero decreti divini (cosa che di fatto erano, dato che entrambi adempivano il volere di Dio nel ruolo di persona interposta, e perciò le loro decisioni erano decisioni di Dio e la loro voce, voce viva e insindacabile del Signore). Non c'è davvero da meravigliarsi, dunque, se Bonifacio VIII fece il diavolo a quattro per sbarazzarsi del libero pensatore che fu Dante!
Ora sapete cos'è la teoria dei due soli e perché Dante ne ha parlato nel suo De Monarchia: un buon ripasso di quanto scritto dovrebbe permettervi di fare una bella figura con l'insegnante!
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