Ecco un riassunto sul pensiero di Machiavelli sul principe ideale basato sul capitolo XV del Principe
Oggi vi spiegheremo il pensiero di Machiavelli sul principe ideale, proponendovi un riassunto dettagliato del capitolo XV tratto proprio dal suo trattato Il
Principe, massima espressione della sua perizia socio-politica: ci soffermeremo - come abbiamo già fatto per molti altri capitoli del Principe - non solo sul contenuto ma anche sugli intenti dell'autore, chiaramente in rapporto a tutto il suo pensiero; si tratta, insomma, non di un semplice riassunto, bensì di una sintesi che fornisce anche commento e analisi degli aspetti più importanti del capitolo numero 15 del Principe. Veniamo subito al dunque.
Il quindicesimo capitolo segna
indicativamente una svolta nell'opera: d'ora in avanti, le licenze dall'etica cristiana e dalla tradizionale deontologia del buon politico si faranno sempre più ardimentose. Sarà infatti
questa seconda parte dell'opera che influirà sul giudizio di
amoralità che i contemporanei attribuiranno allo scrittore: e questo è un aspetto importante da considerare quando si parla del principe ideale secondo Machiavelli. Va detto che l'autore non ha intenzione di slegare la politica da
qualsiasi legame con la morale vigente, anzi! Considera in maniera
molto riguardosa il buon costume e il codice morale di ogni privato
cittadino - figurarsi quello del regnante! - e non risolve mai
in maniera definitiva (bensì circostanziata, come vedremo
tra poco) la tensione drammatica tra ciò che è giusto e ciò
che è comodo in favore della seconda opzione. Tuttavia, giÃ
contemplare un'alternativa alla morale, legittimandola sul piano
strettamente politico, costituisce un serio motivo di preoccupazione
per chi, come gli intellettuali stoici e cristiani, vedrebbe nel
principe l'immagine stessa di Dio e la personificazione del Buon
Governo.
Con le prime frasi s'introduce
l'argomento principale del capitolo XV: qual è la linea di governo più
opportuna che un principe deve tenere con sudditi e amici?
L'autore mette le mani in avanti, prevedendo quale scandalo
susciteranno le sue posizioni originali e controverse sul principe ideale; d'altronde lui
è deciso a scrivere qualcosa di assolutamente innovativo e vi riesce molto bene. Inoltre la tendenza letteraria che Machiavelli ha
abbracciato senza indugio fin dai primi capitoli del trattato – e
non se ne guarda dal dichiararlo assiduamente - è un più crudo
realismo: è suo costante impegno e obbligo morale verso il lettore
ricercare ad ogni costo la verità fattuale
dietro le cose, anche quando rifugiarsi in un ideale utopico
sarebbe più facile, lusinghiero ed appagante. Leggiamo uno stralcio del quindicesimo capitolo:
E, perché io so che molti di questo hanno scritto, dubito, scrivendone ancora io, non essere tenuto prosuntuoso, partendomi, massime nel disputare questa materia, dalli ordini delli altri. Ma, sendo l’intento mio scrivere cosa utile a chi la intende, mi è parso più conveniente andare drieto alla verità effettuale della cosa, che alla immaginazione di essa. - Il Principe, XV
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Il suo principe ideale non crescerà nella bambagia, non si ritroverà di fronte ad una congiura di serpenti impreparato. Ecco perché tra le scelte contemplabili Niccolò include tanto il bene quanto il male, tanto la fiducia quanto l'inganno, tanto la pace quanto la guerra. Ovviamente, le prime soluzioni sono preferibili alle seconde; quando tuttavia queste si rendono impraticabili bisogna pur accettare un'alternativa, ed è bene che il principe abbia nel suo armamentario soluzioni meno accomodanti, affinché la benignità non si trasformi stoltezza e arrechi più danni di quanti ne comporterebbe una controllata malizia:
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Il principe ideale secondo Machiavelli: commento al capitolo XV del Principe
Continuiamo con il riassunto del capitolo XV del Principe soffermandoci su un aspetto importante per capire qual è il pensiero di Machiavelli sul principe ideale. Alcuni si sono immaginati principati che non stanno né in cielo né in terra, colmi di bontà e delle migliori intenzioni: certo intellettuali che vivono scollati dalla realtà , reclusi in torri di avorio a ragionare sui massimi sistemi. Machiavelli è un uomo di mondo, che ha toccato con mano la vera natura dell'uomo e ha potuto costatare personalmente la malignità che trabocca da ogni angolo di una città : dalla bottega di un garzone al lauto banchetto di un marchese.Il suo principe ideale non crescerà nella bambagia, non si ritroverà di fronte ad una congiura di serpenti impreparato. Ecco perché tra le scelte contemplabili Niccolò include tanto il bene quanto il male, tanto la fiducia quanto l'inganno, tanto la pace quanto la guerra. Ovviamente, le prime soluzioni sono preferibili alle seconde; quando tuttavia queste si rendono impraticabili bisogna pur accettare un'alternativa, ed è bene che il principe abbia nel suo armamentario soluzioni meno accomodanti, affinché la benignità non si trasformi stoltezza e arrechi più danni di quanti ne comporterebbe una controllata malizia:
Onde è necessario a uno principe, volendosi mantenere, imparare a potere essere non buono, et usarlo e non usare secondo la necessità - Il Principe, XV
L'autore procede con un'enumerazione di virtù e di vizi che possono portare alternativamente gloria o disonore al principe. Alcuni di questi sono tra loro in opposizione binaria – si dice perciò che formano una coppia oppositiva. Chiude questa rassegna di aggettivi con una constatazione a carattere pragmatico: sarebbe bello che un principe dimostrasse tutte le virtù e fosse libero da qualunque vizio, ma un principe del genere esiste solo nelle favole; è, invece, importante e credibile che un regnante si astenga dai vizi che gli farebbero perdere il dominio sul territorio e che accolga di buon grado quelle macchie sul suo onore, grandi o piccole che siano, senza le quali tenere unito e compatto il regno sarebbe impresa impossibile.
L'autore procede con un'enumerazione di virtù e di vizi che possono portare alternativamente gloria o disonore al principe. Alcuni di questi sono tra loro in opposizione binaria – si dice perciò che formano una coppia oppositiva. Chiude questa rassegna di aggettivi con una constatazione a carattere pragmatico: sarebbe bello che un principe dimostrasse tutte le virtù e fosse libero da qualunque vizio, ma un principe del genere esiste solo nelle favole; è, invece, importante e credibile che un regnante si astenga dai vizi che gli farebbero perdere il dominio sul territorio e che accolga di buon grado quelle macchie sul suo onore, grandi o piccole che siano, senza le quali tenere unito e compatto il regno sarebbe impresa impossibile.
Ed ecco terminati riassunto e commento del capitolo XV del Principe di Machiavelli: di sicuro avrete compreso chi è il principe ideale secondo l'autore e avrete senz'altro risperiamot, così, tempo ed energie in vista dell'interrogazione e dei compiti in classe!
La foto è tratta da Pixabay.com
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