Confronto dettagliato fra Gerusalemme Liberata e Orlando Furioso, rispettivamente opere di Torquato Tasso e Ludovico Arioso: quali analogie e quali differenze?
La lettura in parallelo e il confronto tra l'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto e la Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso è giustificato dal fatto che entrambi gli autori si dedicano al poema epico dopo un sostanziale silenzio di questo genere letterario.
Oltretutto, entrambi gli autori operano a Ferrara, anche se Ariosto prima di Tasso, e quindi le loro opere vanno più o meno collocate nello stesso ambito culturale. Le somiglianze, però, si potrebbe dire in modo estremo, finiscono qui.
Oltretutto, entrambi gli autori operano a Ferrara, anche se Ariosto prima di Tasso, e quindi le loro opere vanno più o meno collocate nello stesso ambito culturale. Le somiglianze, però, si potrebbe dire in modo estremo, finiscono qui.
È Tasso che desidera differenziarsi dall'autore che lo ha preceduto; ciò è ovvio per mere ragioni cronologiche, ma nel caso di Tasso diventa espressione del suo tormento. Teorizza quindi, nei Discorsi del'arte poetica, la scrittura del poema eroico, in chiara opposizione al lavoro di Ariosto. La prima critica implicita riguarda la scelta della materia; riprendendo Aristotele, infatti, Tasso sostiene che la storia deve trattare il vero, la poesia il verisimile, ed è evidente che nel Furioso l'elemento storico è ridotto a una mera suggestione: basti pensare che, al di là del contesto quasi pretestuoso in cui viene collocata la vicenda, ad un certo punto della storia compaiono le armi da fuoco, di cui l'autore con ironia si premura di dirci che al tempo non esistevano ancora (vista la presenza di Carlo Magno, si suppone che la vicenda sia ambientata a cavallo tra l'VIII e il IX secolo d. C. ). Tasso invece pensa che il poema eroico debba trattare la materia della storia, che fornirà così l'auctoritas necessaria all'opera, condendola però con elementi di finzione, che egli trova nel meraviglioso cristiano. Anche questo punto, in fondo, è diretta conseguenza di una presa di distanza da Ariosto: il meraviglioso, infatti, assicura all'opera il diletto, che a sua volta serve per rendere piacevole i giovamento che la sua opera ha. La Liberata, infatti, ha un esplicito scopo didattico e pedagogico, che manca al Furioso: la poesia infatti ha lo scopo di rendere piacevoli le verità morali e religiosi, in una prospettiva del tutto assente nell'opera del predecessore.
Differenze tra Orlando Furioso e Gerusalemme Liberata
Il modello di Ariosto è respinto anche nella costruzione stessa dell'opera. Nella Gerusalemme liberata vige, o dovrebbe vigere, una rigorosa unità che si contrappone invece alla gioiosa ed esuberante molteplicità dell'azione presente nel Furioso: lì la trama era di difficile comprensione e il narratore si divertiva a prendere i fili della storia, annodarli e complicarli, per poi gestirli a suo piacere senza regole precise, senza badare in fondo al rigore della storia. Di per sé, a ben pensarci, Orlando, pur essendo presente nel titolo quale protagonista dell'opera, non è che uno dei personaggi, e per interi canti non si parla di lui. La stessa prolificità della materia è testimoniata dal numero di canti, decisamente superiore (più del doppio) rispetto a quelli della Gerusalemme liberata, in cui invece il rigore della centralità di Goffredo da Buglione non è mai messo in discussione. Anzi, Goffredo è il personaggio che, in contrasto con Carlo Magno, riesce sempre a riportare a sé i suoi cavalieri.
Nella Gerusalemme liberata però scorrono tensioni, tendenze alla varietà , contraddizioni che sono assenti nel Furioso: Tasso è un uomo più inquieto, e nella sua opera mancala gioiosità esuberante di Ariosto. Se il Furioso è l'opera più rappresentativa del Rinascimento, la Liberata rappresenta nel migliore dei modo una sensibilità successiva, quella della Controriforma, in cui la laicità non è più un valore, ma intervengono profonde spinte al bisogni di rigore spirituale e dottrinale.