Guida alla proposizione temporale per una corretta analisi del periodo: sai tutto su questo tipo di subordinata?
Individuare la proposizione temporale in analisi del periodo non è difficile: con essa indichiamo, infatti, una subordinata che precisa la relazione di tempo che sussiste con la principale; relazione che può essere di vario tipo e che vediamo subito nei seguenti esempi, non senza commentarla:
- Quando sono aperte le scuole, il traffico è incredibile
- Dopo che avrò finito i compiti, potrò venire da te
- Prima che tu faccia una sciocchezza, pensaci
- Al cessare del fuoco, scapparono tutti a gambe levate
Sono quattro frasi in cui sono ben messe in evidenza le relazioni temporali che la subordinata definisce: nel primo caso, per esempio, "quando sono aperte le scuole" indica simultaneità , cioè che l'azione si svolge contemporaneamente a quella espressa nella principale: parlaremo, dunque, di relazione di contemporaneità . Ma non solo: si veda la seconda frase, in particolare "dopo che avrò finito i compiti": qui è evidente che la subordinata temporale indica che l'azione della principale potrà essere svolta solo al compimento di un'altra azione (cioè quella di finire i compiti); la relazione, perciò, è di posteriorità . Concludiamo con la relazione di anteriorità , che è espressa chiaramente nel terzo periodo da "prima che tu faccia una sciocchezza".
Le frasi presentate sono caratterizzate dall'uso di modi finiti, dal congiuntivo e dall'indicativo, per l'esattezza; la subordinata temporale, però, può essere introdotta pure da un modo indefinito, come nel quarto caso "al cessare del fuoco". Esistono, dunque, sia proposizioni temporali esplicite (modi finiti) sia proposizioni temporali implicite (modi indefiniti); anche in questo caso individuarle è molto semplice.
Avrete senz'altro notato che la temporale, collocabile sia prima sia dopo della principale ("quando mangio la pasta della nonna, provo una sensazione indescrivibile" oppure "provo una sensazione indescrivibile, quando mangio la pasta della nonna), è affine al complemento di tempo in analisi logica: la differenza sta, ovviamente, nell'uso delle parti del discorso: una temporale esplicita è infatti introdotta da una congiunzione o locuzione congiuntiva; un complemento di tempo, invece, o corrisponde a un avverbio (o locuzione avverbiale) o è introdotto da una preposizione.