Analisi e riassunto breve delle Operette Morali di Leopardi, noto trattato filosofico dell'Ottocento: commento dei temi principali e della struttura per interrogazioni e compiti in classe
Oggi vi presentiamo una breve analisi delle Operette morali di Leopardi: si tratta di un riassunto breve con commento dei temi principali che vi permetterà di prepararvi in poco tempo per interrogazioni e compiti in classe, fermo restando che una verifica su Leopardi non potrà riguardare solo questa parte, seppur importante della sua opera. Partiamo dalle basi: le Operette Morali sono testi filosofici in prosa. In questa sezione troverete non solo
una guida ai temi principali, ma anche la descrizione delle struttura dell’opera e il
riassunto dei significati più importanti.
La struttura delle Operette Morali di Leopardi: riassunto breve
Giacomo Leopardi diede avvio al progetto nel 1820, scrivendone all’amico
Pietro Giordani; tuttavia, ha poi composto i testi che sarebbero andati a costituire
la raccolta nel 1824,
durante il periodo del silenzio dalla poesia: riteneva infatti che la prosa
potesse meglio esprimere le sue idee per sull’argomentazione
filosofica.
Il poeta era riuscito ad allontanarsi da Recanati e visitare Roma, ma era rimasto deluso dal soggiorno in città . Pochi altri testi vennero aggiunti negli anni seguenti alle Operette Morali; da segnalare in particolare il Dialogo di Plotino e di Porfirio del 1827, il Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere del 1832 e il Dialogo di Tristano e di un amico sempre del 1832. La scrittura non consiste in un trattato sistematico, come forse ci si potrebbe aspettare, ma in una serie di testi separati appartenenti a generi diversi tra loro: miti, leggende dal sapore allegorico, e soprattutto moltissimi dialoghi. Ma proseguiamo con l'analisi delle Operette Morali e dunque con il nostro riassunto.
I personaggi sono personificazioni (la Natura, la Morte), personaggi delle favole (uno gnomo, il mago Malambruno), uomini generici assunti a simbolo (un Islandese, un venditore di almanacchi), personaggi storici (Colombo, Torquato Tasso, Federico Ruysch). Taluni di questi personaggi sembrano essere delle maschere dietro cui si nasconde l’autore stesso: il caso più evidente è Tristano.
I personaggi si stagliano nei racconti o nei dialoghi con ambientazioni non presenti o appena centrali, che rendono così più evidente la centralità della parola. La forma più fluida e frammentata risponde all’impossibilità di aderire allo schema del trattato, perché sarebbero impossibili in esso le ridefinizioni e i cambiamenti. Le operette sono interamente in prosa, con l’eccezione del Coro dei morti nel Dialogo di Federico Ruysch e le sue mummie, che costituisce in effetti l’unica rottura del silenzio poetico che l’autore si era imposto.
Il poeta era riuscito ad allontanarsi da Recanati e visitare Roma, ma era rimasto deluso dal soggiorno in città . Pochi altri testi vennero aggiunti negli anni seguenti alle Operette Morali; da segnalare in particolare il Dialogo di Plotino e di Porfirio del 1827, il Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere del 1832 e il Dialogo di Tristano e di un amico sempre del 1832. La scrittura non consiste in un trattato sistematico, come forse ci si potrebbe aspettare, ma in una serie di testi separati appartenenti a generi diversi tra loro: miti, leggende dal sapore allegorico, e soprattutto moltissimi dialoghi. Ma proseguiamo con l'analisi delle Operette Morali e dunque con il nostro riassunto.
I personaggi sono personificazioni (la Natura, la Morte), personaggi delle favole (uno gnomo, il mago Malambruno), uomini generici assunti a simbolo (un Islandese, un venditore di almanacchi), personaggi storici (Colombo, Torquato Tasso, Federico Ruysch). Taluni di questi personaggi sembrano essere delle maschere dietro cui si nasconde l’autore stesso: il caso più evidente è Tristano.
I personaggi si stagliano nei racconti o nei dialoghi con ambientazioni non presenti o appena centrali, che rendono così più evidente la centralità della parola. La forma più fluida e frammentata risponde all’impossibilità di aderire allo schema del trattato, perché sarebbero impossibili in esso le ridefinizioni e i cambiamenti. Le operette sono interamente in prosa, con l’eccezione del Coro dei morti nel Dialogo di Federico Ruysch e le sue mummie, che costituisce in effetti l’unica rottura del silenzio poetico che l’autore si era imposto.
Analisi e commento dei temi principali delle Operette Morali
Nelle Operette morali
Leopardi espone, come abbiamo visto, in una prosa filosofica, le teorie e ipensieri che aveva elaborato nello Zibaldone. Il pensiero viene quindi espresso da una
serie piuttosto variegata di invenzioni
fantastiche e di sperimentazioni di genere letterario.
Tuttavia, i temi trattati non sono affatto leggeri o spensierati, ma sono approfondimenti di singoli aspetti del sistema filosofico dell’autore, legato al pessimismo. Potremmo dire, quindi, che i temi principali delle Operette Morali sono il rapporto tra uomo e natura e l’indifferenza di quest’ultima, l’impossibilità di raggiungere il piacere, la denuncia alla vanità umana, ritenuta inutile, la noia, la critica all’idea di progresso e alla conseguente centralità data all’uomo, i mali che l’uomo deve sopportare.
Nel complesso, nonostante i temi, i testi delle Operette morali non risultano cupi o noiosi, anzi, con la loro ironia spesso ai limiti del grottesco danno l’impressione di uno stacco razionale, di una visione cristallina della realtà che ci circonda, quasi non ci fosse partecipazione emotiva; del resto non dobbiamo dimenticare che si tratta di testi filosofici. In alcuni momenti si apre comunque uno squarcio sulle appassionate emozioni dell’autore, come nel caso del Dialogo della Natura e di un islandese.
Approfondisci: leggi i nostri approfondimenti di letteratura per preparare compiti e interrogazioni
Ora avete a disposizione un buon riassunto sulle Operette Morali: immediato e di rapido accesso, vi permetterà di preparare al meglio analisi e commento dell'opera leopardiana.
La foto è tratta da Pixabay.com
Tuttavia, i temi trattati non sono affatto leggeri o spensierati, ma sono approfondimenti di singoli aspetti del sistema filosofico dell’autore, legato al pessimismo. Potremmo dire, quindi, che i temi principali delle Operette Morali sono il rapporto tra uomo e natura e l’indifferenza di quest’ultima, l’impossibilità di raggiungere il piacere, la denuncia alla vanità umana, ritenuta inutile, la noia, la critica all’idea di progresso e alla conseguente centralità data all’uomo, i mali che l’uomo deve sopportare.
Nel complesso, nonostante i temi, i testi delle Operette morali non risultano cupi o noiosi, anzi, con la loro ironia spesso ai limiti del grottesco danno l’impressione di uno stacco razionale, di una visione cristallina della realtà che ci circonda, quasi non ci fosse partecipazione emotiva; del resto non dobbiamo dimenticare che si tratta di testi filosofici. In alcuni momenti si apre comunque uno squarcio sulle appassionate emozioni dell’autore, come nel caso del Dialogo della Natura e di un islandese.
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Ora avete a disposizione un buon riassunto sulle Operette Morali: immediato e di rapido accesso, vi permetterà di preparare al meglio analisi e commento dell'opera leopardiana.
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