Riassunto di vita e opere di Alessandro Manzoni: scoprite chi è l'autore dei Promessi sposi in questa biografia agile e veloce
Sapete tutti chi è Alessandro Manzoni e con questo riassunto veloce sulla sua vita e sulle opere da lui scritte vogliamo proporvi un lavoro che vi permetterà di ripetere facilmente in vista di interrogazioni e compiti in classe: ne avrete per molto tempo - dovreste, per lo meno - visto che siamo dinanzi a uno degli autori più importanti della nostra letteratura, nonché protagonista indiscusso del dibattito sulla lingua, che, iniziato con Dante, ha avuto i suoi massimi protagonisti in Pietro Bembo, Manzoni, per l'appunto, e Pasolini. Ma veniamo al dunque e partiamo subito con la biografia.
La vita di Alessandro Manzoni
Alessandro Manzoni è
nato a Milano il 7 marzo 1785: suo padre era il conte Pietro Manzoni; la
madre invece era la figlia di Cesare Beccaria, Giulia. Gli amanti dello
scandalo continuarono a ripetere che in realtà il bambino era figlio di
Giovanni Verri, fratello dei più famosi Pietro e Alessandro. In ogni caso i
genitori del bambino si separano abbastanza presto; per questo Alessandro visse in collegio fino ai sedici anni e
gli fu impartita un’educazione di tipo classico, che però causò in lui una
accesa avversione per il formalismo religioso tipico dell’ambiente in cui aveva
studiato.
Alessandro Manzoni era un ragazzo molto inquieto. Dopo il collegio Manzoni frequentò l’ambiente di Milano e lì ebbe occasione di fare incontri illustri, per esempio Ugo Foscolo e Vincenzo Monti. Nel 1805 si trasferì a Parigi, dove Giulia Beccaria si era trasferita in seguito alla morte dell’uomo con cui viveva, ossia Carlo Imbonati. Nella città francese poté respirare una nuova aria culturale e in particolare conobbe Fauriel, con cui strinse anche un’amicizia epistolare; sempre a Parigi entrò in contatto con l’ambiente giansenista; maturò quindi l’idea di essere un intellettuale impegnato per la società. Conobbe poi la moglie, Enrichetta Blondel, sposata nel 1808 e poi nel 1810 secondo il rito cattolico, che influì molto sulla cosiddetta conversione al cattolicesimo dell’autore: essa non fu, come si era soliti raccontare un tempo, un episodio brusco, causato dal ritrovamento dei due sposi dopo che si erano separati tra la folla; fu piuttosto un cammino lungo e complesso, che porta in sé i segni di tutto il percorso intellettuale dell’autore.
Nel 1810 la coppia tornò a Milano; qui il nostro condusse una vita appartata e discreta, occupandosi dello studio, della scrittura, della famiglia. Tra l’altro, la figlia Giulia sposò Massimo d’Azeglio. Fu vicino ai romantici, ne comprese le posizioni e se ne fece attento interprete, ma non collaborò con Il Conciliatore, la loro rivista; così pure non entrò in modo diretto nel dibattito politico, così fervente in quegli anni. Ma proseguiamo con la vita e le opere di Alessandro Manzoni.
A partire dagli anni ’20 e fino al ’40, come vedremo, lavorò ai Promessi sposi; la prima stesura iniziò il 24 aprile del 1821 e si può dire conclusa nel 1823; in quegli stessi anni compose opere importanti, come l’Adelchi o il Cinque maggio; in seguito il suo periodo artistico più creativo si concluse. La vita famigliare non fu facile, funestata da alcuni lutti (la moglie, nel 1833, alcuni figli) e dal comportamento scorretto dei figli maschi, oltre che dai riflessi della cattiva operazione finanziaria della stampa dei Promessi sposi illustrati. Nel 1837 si sposò in seconde nozze con Teresa Borri. Dopo la nascita del Regno d’Italia venne nominato senatore, e nel 1862 Presidente della commissione statale per l’unificazione della lingua. Nel 1861, intanto, era morta Teresa. Morì, sempre a Milano, il 21 maggio 1873; nel gennaio dello stesso anno era caduto e non si era più ripreso. Ebbe funerali solenni.
Approfondisci: leggi i nostri riassunti di letteratura italiana per preparare le tue interrogazioni
Alessandro Manzoni era un ragazzo molto inquieto. Dopo il collegio Manzoni frequentò l’ambiente di Milano e lì ebbe occasione di fare incontri illustri, per esempio Ugo Foscolo e Vincenzo Monti. Nel 1805 si trasferì a Parigi, dove Giulia Beccaria si era trasferita in seguito alla morte dell’uomo con cui viveva, ossia Carlo Imbonati. Nella città francese poté respirare una nuova aria culturale e in particolare conobbe Fauriel, con cui strinse anche un’amicizia epistolare; sempre a Parigi entrò in contatto con l’ambiente giansenista; maturò quindi l’idea di essere un intellettuale impegnato per la società. Conobbe poi la moglie, Enrichetta Blondel, sposata nel 1808 e poi nel 1810 secondo il rito cattolico, che influì molto sulla cosiddetta conversione al cattolicesimo dell’autore: essa non fu, come si era soliti raccontare un tempo, un episodio brusco, causato dal ritrovamento dei due sposi dopo che si erano separati tra la folla; fu piuttosto un cammino lungo e complesso, che porta in sé i segni di tutto il percorso intellettuale dell’autore.
Nel 1810 la coppia tornò a Milano; qui il nostro condusse una vita appartata e discreta, occupandosi dello studio, della scrittura, della famiglia. Tra l’altro, la figlia Giulia sposò Massimo d’Azeglio. Fu vicino ai romantici, ne comprese le posizioni e se ne fece attento interprete, ma non collaborò con Il Conciliatore, la loro rivista; così pure non entrò in modo diretto nel dibattito politico, così fervente in quegli anni. Ma proseguiamo con la vita e le opere di Alessandro Manzoni.
A partire dagli anni ’20 e fino al ’40, come vedremo, lavorò ai Promessi sposi; la prima stesura iniziò il 24 aprile del 1821 e si può dire conclusa nel 1823; in quegli stessi anni compose opere importanti, come l’Adelchi o il Cinque maggio; in seguito il suo periodo artistico più creativo si concluse. La vita famigliare non fu facile, funestata da alcuni lutti (la moglie, nel 1833, alcuni figli) e dal comportamento scorretto dei figli maschi, oltre che dai riflessi della cattiva operazione finanziaria della stampa dei Promessi sposi illustrati. Nel 1837 si sposò in seconde nozze con Teresa Borri. Dopo la nascita del Regno d’Italia venne nominato senatore, e nel 1862 Presidente della commissione statale per l’unificazione della lingua. Nel 1861, intanto, era morta Teresa. Morì, sempre a Milano, il 21 maggio 1873; nel gennaio dello stesso anno era caduto e non si era più ripreso. Ebbe funerali solenni.
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Le opere di Alessandro Manzoni
Il nostro riassunto su Alessandro Manzoni passa, ora, dalla biografia alle opere. Manzoni fu uno scrittore molto prolifico, soprattutto negli
anni ’20 dell’Ottocento; proponiamo quindi uno schema delle opere in base al
genere:
La foto è tratta da Wikipedia.org
- Poesia: In morte di Carlo Imbonati (1805), Inni sacri (1812/22), Marzo 1821, Il cinque Maggio (1821);
- Teatro: Il conte di Carmagnola (1820), Adelchi (1821/22), Spartaco (1821/22, incompiuto);
- Romanzo: I promessi sposi (prima redazione, con il titolo di Fermo e Lucia, del 1823; seconda redazione e prima edizione, 1827; terza redazione e seconda edizione, 1840);
- Prosa e saggistica: Osservazioni sulla morale cattolica (1819), Lettera a Monsieur Chauvet sull’unità di tempo e di luogo nella tragedia (1820, in francese), Lettera a Cesare d’Azeglio sul Romanticismo (1823), Storia della colonna infame (1840), Dell’unità della lingua e dei mezzi per diffonderla (1868).
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