Qual è la differenza tra "che" pronome relativo oggetto e "che" pronome relativo soggetto? Con questi esempi e frasi riuscirete a fare bene l'analisi logica e a capire altrettanto bene tutte le funzioni che questa parola così usata nella lingua italiana può assumere nei vari contesti
Ma che pronome relativo è soggetto o complemento oggetto in questa frase? Quante volte vi sarete posti questa domanda mentre facevate gli esercizi di analisi logica e quante volte avrete sbagliato questi esercizi perché magari l'argomento non vi era poi così tanto chiaro. Se siete qui insomma avrete senz'altro dei dubbi su come riconoscere che soggetto da che oggetto e noi siamo qui proprio per aiutarvi con una spiegazione semplice ma dettagliata. Dopo aver letto questo approfondimento siamo sicuri insomma che potrete analizzare tutte le funzioni di che in analisi logica e grammaticale senza troppi problemi, anche perché tutto ciò che diremo è basato su frasi d'esempio che traducono la teoria in pratica.
Diciamo sin da subito che che può assumere la funzione di congiunzione subordinante, pronome relativo con funzione di soggetto o complemento oggetto, aggettivo o pronome interrogativo ed esclamativo, infine di pronome indefinito. Ogni funzione va ben distinta per fare bene l'analisi grammaticale e l'analisi logica, e chiaramente che può essere oggetto o soggetto solo quando è pronome relativo: in tutti gli altri casi tale distinzione non va fatta. Tutto chiaro?
Seguite questo sommario per capire bene la regola su che soggetto o complemento oggetto:
Marco ha preso l'astuccio che aveva lasciato sul banco.
Sostituiamo che con il quale (perché astuccio è maschile singolare) e avremo questa frase:
*Marco ha preso l'astuccio il quale aveva lasciato sul banco.
Ovviamente la frase è sgrammaticata (l'abbiamo indicata apposta con l'asterisco), e non dovrete mai scrivere così. Pensate però al senso: si capisce? Certamente sì: vuol dire che questa sostituzione ha funzionato e che quindi che è un pronome.
La sostituzione funziona meglio con le relative aggiuntive o descrittive, quelle che si racchiudono tra due virgole, come questa:
Il gatto, che ora è sul tavolo, prima era chissà dove.
Sostituiamo e avremo:
Il gatto, il quale ora è sul tavolo, prima era chissà dove.
Come vedete, la frase ora funziona anche grammaticalmente (anche se vi sconsigliamo in ogni caso di usare il quale: rende la lettura molto pesante e nessuno di noi parlerebbe così, né scriverebbe, a dire il vero, neanche nei contesti più formali e controllati). Trovate qui una guida dettagliata che vi spiega ancor meglio la differenza tra che congiunzione e che pronome relativo. Quelle che trovate in questo approfondimento sono invece delle frasi d'esempio in cui compare sia che congiunzione sia che pronome relativo.
Ora vediamo le funzioni di che in analisi logica per poi passare a una guida su come riconoscere che soggetto da che complemento oggetto senza sbagliare.
Ha un non so che di strano.
Qui che fa parte della locuzione un non so che, cioè qualcosa, e assolve la funzione di pronome indefinito proprio perché si riferisce a qualcosa in modo indeterminato. In analisi logica dovrete dire che un non so che è complemento oggetto proprio perché tutta la locuzione risponde alla domanda che cosa? Veniamo ora alla differenza tra che pronome relativo soggetto o complemento oggetto.
Esiste un modo molto semplice per capire quando e se che è soggetto o complemento oggetto: bisogna analizzare la frase che viene introdotta da che, in questo caso mi hai comprato; se in questa c'è un soggetto diverso da quello del referente di che nella prima frase, allora quest'ultimo avrà la funzione di oggetto; se invece il soggetto della relativa coincide con il referente di che nella prima frase, allora sarà che il soggetto della relativa.
In questo caso il referente di che nella prima frase è la giacca, giusto? Il soggetto della relativa però non è la giacca ma tu, vale a dire il soggetto sottinteso di hai comprato. Per questo motivo che è un pronome relativo con funzione di soggetto e non di oggetto.
Vediamo altri esempi:
Seguendo questa regola riusciamo a capire bene quando che pronome relativo è soggetto: in 4 ad esempio il soggetto della relativa è sempre la cameretta, che da una parte è perfetta per te e dall'altra ha tre letti; la ragazza di 5 da una parte era mia moglie, mentre dall'altra aveva i capelli biondi; e che dire di 6? Non c'è il cane che ha il pelo lungo e marrone: è chiaro che in tutt'e due le proposizioni il referente è sempre quello, e dunque che svolge funzione di soggetto.
Qui di seguito trovate delle frasi che vi chiariranno tutti i dubbi che potreste avere sull'argomento:
Diciamolo ora in modo tecnico, quindi per fare bella figura con gli insegnanti durante l'interrogazione o nei compiti in classe:
Quando che assolve la funzione di pronome relativo può essere sia soggetto sia complemento oggetto. Nel primo caso il soggetto della relativa che introduce è uguale all'antecedente. Nel secondo caso invece tale uguaglianza non si verifica.
(Ricordiamo che l'antecedente è il referente di che: ad esempio nella frase Il gatto che miagola si chiama Lulù l'antecedente di che è Il gatto). Vediamo ora come analizzare che nell'analisi del periodo prima di passare agli esercizi e ad altri approfondimenti su che.
Facciamo un esempio chiaro: Il giorno che ti ho visto sarebbe da considerare una frase errata, perché che sostituisce in cui e assume quindi valore temporale: si tratta infatti di che subordinante generico o polivalente. Tali costrutti però sono attestati spesso nella letteratura italiana del passato ed è per questo che che con valore temporale non può essere considerato sbagliato: come sempre, il confine tra il giusto e lo sbagliato è piuttosto labile poiché bisogna tener conto di molti fattori (reazioni dei parlanti alla norma, storia della lingua, attestazioni in letteratura ecc.).
Ora sapete che che pronome relativo può svolgere due funzioni: oggetto o soggetto, e che tali funzioni possono essere facilmente individuate analizzando il soggetto della relativa. Sapete anche che che può svolgere la funzione di congiunzione, pronome indefinito, pronome o aggettivo esclamativo o interrogativo. Dovrebbe essere tutto chiaro ma, qualora non lo fosse anche dopo aver fatto gli esercizi che vi abbiamo proposto e analizzato diverse frasi, scriveteci nei commenti o su Facebook: cercheremo di aiutarvi come meglio potremo.
Diciamo sin da subito che che può assumere la funzione di congiunzione subordinante, pronome relativo con funzione di soggetto o complemento oggetto, aggettivo o pronome interrogativo ed esclamativo, infine di pronome indefinito. Ogni funzione va ben distinta per fare bene l'analisi grammaticale e l'analisi logica, e chiaramente che può essere oggetto o soggetto solo quando è pronome relativo: in tutti gli altri casi tale distinzione non va fatta. Tutto chiaro?
Seguite questo sommario per capire bene la regola su che soggetto o complemento oggetto:
- Il che in analisi grammaticale con frasi d'esempio;
- Il che in analisi logica: spiegazione e frasi;
- Funzioni di che in analisi logica: come distinguere soggetto da complemento oggetto;
- Il che in analisi del periodo: chiarimenti sulle relative e sulle completive;
- Esercizi di analisi logica su che;
- Altri approfondimenti su che relativo.
Il che in analisi grammaticale con frasi d'esempio
Che in analisi grammaticale va analizzato come congiunzione o pronome. Nel primo caso dovrete dire che è una congiunzione subordinante mentre nel secondo dovrete stabilire se è un relativo, indefinito, esclamativo o interrogativo. Vi ricordiamo inoltre che in questi ultimi due casi che può essere anche aggettivo interrogativo o esclamativo, non solo pronome. Gli approfondimenti con frasi d'esempio li trovate tutti qui:- Frasi con che pronome interrogativo o esclamativo;
- Frasi con che aggettivo interrogativo o esclamativo;
- Frasi con che pronome indefinito;
- Frasi con che congiunzione subordinante.
Marco ha preso l'astuccio che aveva lasciato sul banco.
Sostituiamo che con il quale (perché astuccio è maschile singolare) e avremo questa frase:
*Marco ha preso l'astuccio il quale aveva lasciato sul banco.
Ovviamente la frase è sgrammaticata (l'abbiamo indicata apposta con l'asterisco), e non dovrete mai scrivere così. Pensate però al senso: si capisce? Certamente sì: vuol dire che questa sostituzione ha funzionato e che quindi che è un pronome.
La sostituzione funziona meglio con le relative aggiuntive o descrittive, quelle che si racchiudono tra due virgole, come questa:
Il gatto, che ora è sul tavolo, prima era chissà dove.
Sostituiamo e avremo:
Il gatto, il quale ora è sul tavolo, prima era chissà dove.
Come vedete, la frase ora funziona anche grammaticalmente (anche se vi sconsigliamo in ogni caso di usare il quale: rende la lettura molto pesante e nessuno di noi parlerebbe così, né scriverebbe, a dire il vero, neanche nei contesti più formali e controllati). Trovate qui una guida dettagliata che vi spiega ancor meglio la differenza tra che congiunzione e che pronome relativo. Quelle che trovate in questo approfondimento sono invece delle frasi d'esempio in cui compare sia che congiunzione sia che pronome relativo.
Ora vediamo le funzioni di che in analisi logica per poi passare a una guida su come riconoscere che soggetto da che complemento oggetto senza sbagliare.
Il che in analisi logica: spiegazione e frasi
Che quindi può essere congiunzione o pronome. Ma in analisi logica che si fa? Molto semplice: se è pronome relativo - e lo vedremo tra pochissimo - dovrete scrivere appunto che è un relativo e specificare quale funzione assolve, se quella di oggetto o quella di soggetto. In tutti gli altri casi dovrete scrivere quello che scrivereste in analisi grammaticale, quindi aggettivo o pronome interrogativo / esclamativo. Cambia solo l'analisi del pronome indefinito. Prendiamo la frase:Ha un non so che di strano.
Qui che fa parte della locuzione un non so che, cioè qualcosa, e assolve la funzione di pronome indefinito proprio perché si riferisce a qualcosa in modo indeterminato. In analisi logica dovrete dire che un non so che è complemento oggetto proprio perché tutta la locuzione risponde alla domanda che cosa? Veniamo ora alla differenza tra che pronome relativo soggetto o complemento oggetto.
Funzioni di che in analisi logica: come distinguere soggetto da complemento oggetto
Partiamo dal seguente esempio:
(A) La giacca che mi hai comprato è orribile
dove che sostituisce la giacca; se non lo avessimo utilizzato, infatti, avremmo avuto due frasi:
(A1) La giacca è orribile
(A2) La giacca che mi hai comprato
Esiste un modo molto semplice per capire quando e se che è soggetto o complemento oggetto: bisogna analizzare la frase che viene introdotta da che, in questo caso mi hai comprato; se in questa c'è un soggetto diverso da quello del referente di che nella prima frase, allora quest'ultimo avrà la funzione di oggetto; se invece il soggetto della relativa coincide con il referente di che nella prima frase, allora sarà che il soggetto della relativa.
In questo caso il referente di che nella prima frase è la giacca, giusto? Il soggetto della relativa però non è la giacca ma tu, vale a dire il soggetto sottinteso di hai comprato. Per questo motivo che è un pronome relativo con funzione di soggetto e non di oggetto.
Vediamo altri esempi:
- Il cane che mi hai regalato è stupendo;
- Lo zaino che ha in mano Teresa non è di Michele;
- Questa cosa che dici non è per niente giusta;
- La cameretta che ha tre letti è perfetta per te;
- La ragazza che aveva i capelli biondi era mia moglie;
- Non c'è il cane che ha il pelo lungo e marrone?
Seguendo questa regola riusciamo a capire bene quando che pronome relativo è soggetto: in 4 ad esempio il soggetto della relativa è sempre la cameretta, che da una parte è perfetta per te e dall'altra ha tre letti; la ragazza di 5 da una parte era mia moglie, mentre dall'altra aveva i capelli biondi; e che dire di 6? Non c'è il cane che ha il pelo lungo e marrone: è chiaro che in tutt'e due le proposizioni il referente è sempre quello, e dunque che svolge funzione di soggetto.
Qui di seguito trovate delle frasi che vi chiariranno tutti i dubbi che potreste avere sull'argomento:
Diciamolo ora in modo tecnico, quindi per fare bella figura con gli insegnanti durante l'interrogazione o nei compiti in classe:
Quando che assolve la funzione di pronome relativo può essere sia soggetto sia complemento oggetto. Nel primo caso il soggetto della relativa che introduce è uguale all'antecedente. Nel secondo caso invece tale uguaglianza non si verifica.
(Ricordiamo che l'antecedente è il referente di che: ad esempio nella frase Il gatto che miagola si chiama Lulù l'antecedente di che è Il gatto). Vediamo ora come analizzare che nell'analisi del periodo prima di passare agli esercizi e ad altri approfondimenti su che.
Il che in analisi del periodo
Che in analisi del periodo può introdurre o una relativa (se svolge la funzione di pronome relativo), e in questo caso tale relativa può avere funzione di oggetto o di soggetto: la regola è sempre quella che vi abbiamo spiegato. Può anche essere tuttavia una congiunzione: in tal caso introduce quasi sempre le proposizioni oggettive o soggettive, sulla cui differenza potete leggere questo articolo approfondito con esempi commentati. Vediamo ora gli esercizi.Esercizi di analisi logica su che
Per esercitarvi su che soggetto o complemento oggetto, e più in generale sull'analisi di che in analisi logica, grammaticale e del periodo vi consigliamo questi post:- Esercizi sulla differenza tra che congiunzione e che pronome;
- Esercizi su che pronome relativo soggetto o complemento oggetto;
- Esercizi svolti di analisi logica per ripetere bene tutto.
Altri approfondimenti su che
Finora abbiamo detto che la parola che può svolgere la funzione di pronome relativo e può avere sia la funzione di soggetto sia quella di complemento oggetto. Vogliamo mettere in evidenza che non va usato con altre funzioni, se non in quei casi aventi attestazioni letterarie alle spalle oppure ormai entrati nel cosiddetto italiano dell'uso medio o neostandard.Facciamo un esempio chiaro: Il giorno che ti ho visto sarebbe da considerare una frase errata, perché che sostituisce in cui e assume quindi valore temporale: si tratta infatti di che subordinante generico o polivalente. Tali costrutti però sono attestati spesso nella letteratura italiana del passato ed è per questo che che con valore temporale non può essere considerato sbagliato: come sempre, il confine tra il giusto e lo sbagliato è piuttosto labile poiché bisogna tener conto di molti fattori (reazioni dei parlanti alla norma, storia della lingua, attestazioni in letteratura ecc.).
Ora sapete che che pronome relativo può svolgere due funzioni: oggetto o soggetto, e che tali funzioni possono essere facilmente individuate analizzando il soggetto della relativa. Sapete anche che che può svolgere la funzione di congiunzione, pronome indefinito, pronome o aggettivo esclamativo o interrogativo. Dovrebbe essere tutto chiaro ma, qualora non lo fosse anche dopo aver fatto gli esercizi che vi abbiamo proposto e analizzato diverse frasi, scriveteci nei commenti o su Facebook: cercheremo di aiutarvi come meglio potremo.
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